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L’anno scorso fu epico il gran duello tra Jorge, partito dalla pole e alla sua terza vittoria di stagione, e Marc Marquez. Dovizioso fu rallentato dalla gomma finita e sul podio, come in una barzelletta, finirono una gomma soft (vincente), una dura e una media…
La crisi Yamaha, con Rossi solo sesto, fu conclamata dall’autocritica in conferenza stampa del project leader di Iwata, che ammise i grossi errori commessi sulla M1.
Anche l’edizione dell’anno prima fu molto combattuta in MotoGP: il Dovi riuscì a battere Marquez con il classico incrocio all’ultima curva. La Ducati parve esagerata per velocità, trazione e frenata; la Honda si difese bene anche con Pedrosa terzo. Ricorderete che Marquez tentò l’attacco all’ultima curva, fu costretto a forzare, Andrea incrociò da dietro e lo mandò platealmente a quel paese andando a vincere. Quarto fu Lorenzo e settimo Valentino.
Nel 2016 vinse invece Iannone, che sorprese Dovizioso con un’ottima strategia: unico a partire con la gomma più morbida a disposizione, l’abruzzese colse qui il suo primo successo in MotoGP. Le due Ducati parvero imbattibili fin dal primo turno di prove, tanto che il terzo posto di Lorenzo fu salutato dalla Yamaha come una vittoria; alla Honda probabilmente non giovò l’aver disertato i test nel luglio precedente.
Da ricordare la debacle Aprilia: purtroppo entrambi i piloti (che erano Bautista e Bradl) anticiparono la partenza e furono costretti al passaggio dentro il box.
Nella classe intermedia, i successi di Pecco Bagnaia (2018) e di Franco Morbidelli (nel 2017) anticiparono la consacrazione dei due italiani campioni del mondo.
Bello soprattutto il successo di Pecco l’anno scorso, centrato all’ultima curva; anche Marini (terzo) e Pasini (quarto) parteciparono attivamente alla battaglia con Oliveira.
Il portoghese cadde invece nel 2017 lasciando il secondo posto al giovane Marquez. Nel 2016 fu Zarco a vincere la Moto2, con Morbidelli secondo e in gran crescita: sedici giri in testa a dimostrare il suo stato di forma.
Infine la Moto3 dove i piloti italiani hanno dominato l‘ultima edizione del GP d’Austria: dodici mesi fa vinse Bezzecchi con la KTM davanti a Bastianini, quinto Dalla Porta. Enea partì molto male e si prodigò in un gran recupero, Bezzecchi era veloce sul dritto grazie a una rapporta tura molto centrata.
L’anno prima invece non c’era stata storia e Mir vinse con distacco, ma alle sue spalle gran battaglia, con Di Giannantonio protagonista e alla fine sesto classificato. Anche nel 2016 vinse Mir, oggi in MotoGP, e quella fu la sua prima vittoria a 18 anni di età e alla prima stagione completa.
Alla vigilia arrivò la notizia spiazzante: Fenati era stato appiedato dalla sua squadra, Sky VR 46: i motivi restarono ignoti, ma il brutto carattere di Romano ebbe certamente un ruolo.