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Cal Crutchlow è uno dei piloti da tenere d’occhio: come si sente da collaudatore Yamaha? Nei commenti del primo giorno di test, la scorsa settimana, Giovanni Zamagni ha già raccontato come l’inglese non rimpianga l’adrenalina e lo stress della gara, sia felice della decisione presa e si senta pronto a fornire indicazioni sulla competitività dei vari materiali; aggiungendo che ancora deve adattarsi alla M1, dopo sette anni sulla Honda, e con l’annullamento dei test programmati in Malesia si senta un po’ in ritardo.
Ora, dopo tre giorni passati ad alternarsi con i due collaudatori giapponesi, Cal confida al sito spagnolo Motosan qualche cosa in più.
“Guidare la M1 con una ergonomia inadatta non è stato facile: alternandomi con i giapponesi non potevo certo pensare di modificare ogni volta la sella o le pedane. Il mio obiettivo adesso è accelerare il passo e dare indicazioni più precise, valutando meglio le cose. Ma non mi aspetto nulla di particolare, è il lavoro classico di tutti i test”.
I collaudatori devono fare felici i piloti e Crutchlow ci prova. Pensa che il rapporto diretto con la Yamaha sia una buona cosa, che ogni occasione di provare vada sfruttata a fondo per rendere più competitiva la M1. E poi aggiunge a sorpresa una considerazione.
“Sono anche il pilota sostituto, quindi se la Yamaha mi chiedesse di presentarmi per un intero fine settimana, forse correrei. Però prima devo prendere confidenza con la moto, migliorare la mia velocità. E soprattutto completare il lavoro per cui sono qui. Vedremo”.