MotoGP. Casey Stoner: “Senza Marc Márquez e con questo calendario è un Mondiale svalutato”

MotoGP. Casey Stoner: “Senza Marc Márquez e con questo calendario è un Mondiale svalutato”
L’australiano, campione del mondo in MotoGP con Ducati e Honda, è intervenuto nel decimo episodio del podcast "In The Fast Lane"
9 settembre 2020

Chiamarlo Campionato del Mondo è dura, perché il calendario contratto e le gare ripetute due volte sugli stessi circuiti non lo rendono avvincente e, anzi, rischia di essere molto favorevole per alcuni piloti e alcune moto”. Casey Stoner non è uno che ci gira intorno e anche questa volta ha detto la sua senza troppi formalismi. Lo ha fatto partecipando a un podcast di un sito australiano che parla di motorsport.

Per l’ex funambolico eroe di Ducati, campione del mondo anche in sella alla Honda, questo mondiale non è come gli altri, senza nulla togliere, comunque, a chi alla fine riuscirà ad aggiudicarselo. Tanto che lo stesso Stoner definisce assolutamente aperta la lotta al titolo, sottolineando come l’assenza di Marc Marquez abbia, tuttavia, reso fin troppo evidente l’assenza di un leader, di un pilota da battere. “Quando in pista c’erano Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa, oltre al sottoscritto, bene o male è tra questi che si poteva assistere alla lotta. Così invece può davvero vincere chiunque, anche semplicemente il più in forma”.

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La MotoGP orfana di Marc Marquez cerca disperatamente talenti e, possibilmente, in numero sempre maggiore, con il livellamento che, almeno a detta di Casey Stoner, non è sempre il massimo. “La lotta tra questi piloti è fantastica - ha detto - così come è fantastico il fatto che si possa correre e che tutte le squadre riescano a rispettare i propri impegni con gli sponsor. Correre è la cosa migliore per tutti. Ritengo, però, che senza il punto di riferimento manchi qualcosa”. Qualcosa che, analizzando nello specifico la situazione in casa Honda, diventa un problema enorme: “Senza Marc la Honda sembra aver perso un po' la bussola e non riesce a dimostrare ciò che è in grado di fare la moto”

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