Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
MISANO ADRIATICO – Il tradizionale dopo prove si anima improvvisamente quando a Casey Stoner viene riportato il commento di Valentino Rossi di giovedì: «Difficile capire il livello della Ducati, perché in prova Stoner si impegna meno di Lorenzo e Pedrosa». Feroce la replica. «Forse farebbe meglio a guardare dentro al suo box, dove c’è qualcuno che lo sta prendendo a calci nel culo». Letterale, molto australiano. I due non si sono mai amati, tutt’altro, e il passaggio di Rossi in Ducati non fa altro che acuire una rivalità esplosa dopo l’ormai famoso sorpasso al Cavatappi di Laguna Seca del 2008, quando Casey aveva apertamente accusato Valentino di essere stato scorretto. Rossi non ha valuto rispondere ulteriormente, ma se queste sono le premesse per il 2011…
Una reazione, quella di Stoner, sicuramente eccessiva nei toni, dettata probabilmente da un momento di nervosismo e di scoramento: Casey non riesce a risolvere i suoi guai.
«Sicuramente non è stata una giornata positiva – ammette -. Qui nel 2009 non avevo corso e così ho perso molto tempo a sistemare il cambio: in alcune curve le marce erano troppo lunghe, in altre troppo corte. Al box avevo due moto con forcella differente (su una la 2009, sull’altra la 2011, ndr): ho sempre usato quella nuova, ma, per la verità, i benefici non sono così evidenti. Domani possiamo andare più forte, ma, sinceramente, speravo di iniziare in un modo migliore».
Al contrario, Rossi è piuttosto soddisfatto del suo primo turno di libere.
«E’ stata una giornata tutto sommato positiva – è la sua analisi -: abbiamo fatto un passo avanti nella messa a punto della moto. Ho effettuato diversi giri in 1’35” (per la verità solo tre, nda): Pedrosa è andato veramente forte, ma gli altri sono tutti piuttosto vicini. Ho utilizzato sia le morbide sia le dure e questo è positivo nella preparazione della gara, anche se è troppo presto per dire quale useremo: anche qui la morbida ha vantaggi e svantaggi e bisogna giare più forte per capire meglio. Fisicamente sto meglio, anche se ci sono un paio di curve sulla destra nelle quali soffro alla spalla, ma nel complesso mi sento a mio agio sulla moto. Le Honda vanno fortissimo in rettilineo, non a caso, nel T2 (il secondo dei quattro tratti in cui viene divisa la pista, nda), dove ci sono due rettilinei e una sola curva, prendiamo tre decimi, che poi sono difficili da recuperare. Questa è una pista ostica per il consumo: speriamo che in gara la RC212V vada un po’ più piano per risparmiare benzina…».
Giustamente soddisfatto, alla sua maniera naturalmente, Dani Pedrosa.
«Altre volte sono stato primo al venerdì – spiega -, ma è la prima volta che ho fatto tanti giri veloci e non uno solo (Dani ha un passo gara impressionante, nda). Sicuramente sto attraversando un buon momento, ma se guardiamo indietro vediamo tante difficoltà. Il nostro motore va obiettivamente fortissimo, ma l’erogazione è brusca, in particolare ai bassi regimi, e ci manca un po’ di maneggevolezza. Sicuramente domani gli altri si avvicineranno, ma sarà importante conquistare la prima fila, perché nei GP passati c’è sempre stato qualche contatto al via: bisogna stare davanti».
Un giornalista spagnolo chiede a Pedrosa se crede che Rossi non vincerà più una gara nel 2010. Bella la risposta.
«Se pensi una cosa del genere, è proprio in quel momento che Valentino ti dà uno schiaffo (metaforico naturalmente, nda) e torna più forte di prima».
Piuttosto arrabbiato Jorge Lorenzo, terzo a oltre sei decimi.
«Ho un buon ritmo, ma non mi sento a mio agio con la moto, un po’ in difficoltà ovunque: frenata, inserimento, accelerazione. Mi sento bene, non sento la pressione, è solo una questione di assetto: tante cose influiscono su questo risultato, bisogna solo pensare a lavorare. In questo momento Pedrosa e la Honda sono in grande crescita, mentre io sono un po’ in calo: non è possibile essere sempre al massimo livello per tutto il campionato».
Un aggiornamento sul contratto Honda-Dovizioso: anche a Misano, purtroppo, i responsabili della HRC hanno fatto sapere che non parlano ufficialmente della questione. Peccato.