MotoGP. Cosa sarebbe cambiato in campionato se...

MotoGP. Cosa sarebbe cambiato in campionato se...
Riviviamo la stagione 2014 attraverso alcuni episodi determinanti GP per GP: cosa sarebbe successo se…? Una forzatura, un gioco per ripercorrere una stagione di altissimo livello | G. Zamagni
19 novembre 2014

Se Jorge Lorenzo non fosse caduto in Qatar cosa sarebbe successo? Se Dani Pedrosa avesse trionfato ad Austin avrebbe potuto lottare per il mondiale? Se Marc Marquez avesse vinto a Brno le avrebbe vinte tutte? Se Valentino Rossi non fosse caduto ad Aragon, cosa sarebbe cambiato? E via così: quante volte nel motociclismo – ma più in generale nello sport – si fanno ipotesi su episodi che avrebbero potuto cambiare il corso di un campionato. Un modo per rivivere la stagione, “forzando” le conseguenze di alcuni fatti accaduti, un po’ come si fa nel calcio, quando si considera un rigore non dato come un gol sicuro. Ovviamente non è così e, soprattutto, con i se e con i ma non si vincono né gare né campionati: se mio nonno avesse le ruote… Ma il giochino consente di focalizzare l’attenzione su momenti molto significativi del 2014.

 

GP QATAR: LORENZO CADE AL PRIMO GIRO

Lorenzo scatta benissimo dalla seconda fila e alla prima curva è già al comando. Come faceva in maniera impeccabile nel 2013, forza subito, ma cade e non termina il primo giro: è solo il primo GP dell’anno, ma questa scivolata è decisiva sull’andamento del campionato, perché se Jorge non fosse finito a terra, sarebbe quanto meno arrivato sul podio, con effetti, soprattutto psicologici, di grande rilievo. Perché una eventuale vittoria – ma anche un secondo o un terzo posto – avrebbe dato grande sicurezza al campione della Yamaha, con effetti a catena potenzialmente devastanti per il campionato: non dimentichiamo che nella seconda parte della stagione, Lorenzo è il pilota che ha conquistato più punti in assoluto. Ecco, secondo me, la caduta del Qatar di Jorge ha cambiato radicalmente il mondiale 2014.

 

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GP AMERICHE: LE TITUBANZE DI PEDROSA, LA GOMMA DI ROSSI

Ad Austin, Marc Marquez è praticamente imbattibile (su quella pista è sempre stato – e di gran lunga - il più veloce, fin dai test invernali del 2013), ma in prova Dani Pedrosa tiene il suo passo. In gara, però, ci riesce però solo per tre giri, poi, anche lui prende manciate di decimi dal compagno di squadra: fosse stato più aggressivo nei primi giri, forse sarebbe finita in modo diverso e, soprattutto, Dani, arrivando più vicino a Marquez, avrebbe potuto prendere un po’ più di coraggio e di autostima, invece di avvilirsi capendo che Marc è quasi “imbattibile”. Importante, non tanto per l’esito della gara, quanto per l’andamento del campionato, anche il problema alla gomma anteriore di Valentino Rossi, in lotta per il podio, prima di essere costretto a rallentare in maniera anomala e chiudere lontanissimo, all’ottavo posto. Rossi, ad Austin, avrebbe potuto battere Pedrosa: ci fosse riuscito, sarebbe stato un altro secondo posto dopo quello in Qatar, con effetti ben diversi sulla classifica. Poteva mettere più pressione a Maquez.
 


GP ARGENTINA: PEDROSA LENTO ALL’INIZIO

In Argentina non accade nulla di speciale, non ci sono episodi che avrebbero potuto avere una grande influenza sul campionato, ma succede qualcosa che si ripeterà spesso nella stagione: Pedrosa perde all’inizio ogni possibilità di giocarsi la vittoria, «dormendo un po’», per dirla con le sue parole, nei primi giri. Succederà quasi sempre nel 2014, con Dani lento al via e velocissimo nel finale.

 

GP SPAGNA: MARQUEZ VINCE FACILE

La quarta vittoria consecutiva di Marquez non è mai in discussione: anche a Jerez, non c’è niente di importante da segnalare per la storia del campionato.

 

GP FRANCIA: UN CONTATTO PERICOLOSO

Marquez parte male, viene subito superato da cinque piloti, poi si tocca con Lorenzo e retrocede in decima, staccato di 2”7 dalla vetta. In questo GP, si capisce perfettamente il grande margine che Marc può amministrare: la sua rimonta è impressionante e imperiosa, la vittoria mai in discussione. Ma quel contatto con Lorenzo al primo giro, avrebbe potuto avere ben altre conseguenze: se fosse caduto, come avviene spesso in queste circostanze, Rossi avrebbe vinto il GP e il campionato sarebbe diventato più equilibrato, con maggiore pressione sul fenomeno della Honda.

 

GP ITALIA: QUANTI SORPASSI

Al Mugello, ci si entusiasma per la sfida di altissimo livello tra Marquez e Lorenzo, che si superano sette, otto volte in 23 giri e arrivano al traguardo separati solo di un decimo. Anche questo è un episodio molto importante: se Jorge fosse riuscito a vincere, ipotesi tutt’altro che utopistica visto l’andamento del GP, avrebbe acquistato una grande forza, mettendo per primo fine all’egemonia del rivale.
 


GP CATALUNYA: PEDROSA BEFFATO

Questa volta è Pedrosa, mai così aggressivo, il più tenace rivale di Marquez: pur di provare a vincere, Dani azzarda un sorpasso difficilissimo a quattro curve dal traguardo, tocca con la sua gomma anteriore la posteriore di Marc, finisce largo e viene superato anche da Rossi, chiudendo terzo. Il campionato non sarebbe cambiato, ma se Pedrosa fosse riuscito nel suo tentativo, aveva ancora il tempo per essere protagonista più di quanto lo sia stato.

 

GP OLANDA: UN AZZARDO CHE NON PAGA

Ad Assen, come spesso succede, il meteo ha un ruolo fondamentale e il via viene ritardato pochi attimi prima del semaforo rosso. Si riparte con le “rain”, ma Rossi, solo 12esimo in qualifica, azzarda le “slick” nonostante la pista sia ancora umida. Nel giro di ricognizione, però, inizia a piovere e Valentino è costretto a rientrare ai box e ripartire con le gomme da bagnato, perdendo naturalmente un sacco di tempo. Piove per pochi minuti: se non fosse successo, il campione della Yamaha avrebbe vinto il GP.

 

GP GERMANIA: GOMME GIUSTE, ASSETTO SBAGLIATO

Anche al Sachsenring, piove, non piove, la pista è appena umida. Tutti si schierano con le rain, con il solo Stefan Bradl, tra i piloti di vertice, che opta all’ultimo momento per le slick. La scelta è vincente, ma il team non ha il tempo per cambiare l’assetto da bagnato con quello da asciutto: la RC213V è inguidabile, Stefan perde progressivamente un sacco di secondi. Con l’assetto giusto, avrebbe certamente vinto: non sarebbe cambiato nulla per il campionato, sarebbe cambiato molto per il pilota tedesco.
 

 

GP INDIANAPOLIS: NESSUNA SORPRESA

Non ci sono episodi significativi a Indianapolis, con Marquez che vince davanti a Lorenzo e Rossi. Non succede nulla di particolare: nel dopo gara, Jorge recrimina per aver impiegato troppo tempo a superare Valentino. Ma a trionfare sarebbe stato comunque Marc.

 

GP REP.CECA: UNA GOMMA…STORICA

Marquez domina le prove, il suo passo sembra non lasciare nessuna possibilità ai rivali, ma in gara è solo quarto dietro a Pedrosa, Lorenzo e Rossi. Cosa è successo? Nessuno all’interno della HRC lo dice ufficialmente e anche il pilota non cerca troppe scuse, ma sembra certo che a rallentare Marc sia stata una gomma “difettosa”, o, quanto meno, non perfettamente centrata. Sfuma così l’undicesima vittoria consecutiva: se Marquez avesse trionfato anche a Brno, secondo me le avrebbe vinte tutte e sarebbe entrato nella storia, più di quanto già non lo sia adesso.

 

GP GRAN BRETAGNA: UN ALTRO CONTATTO MARQUEZ/LORENZO

Marquez e Lorenzo non si amano e il loro modo di concepire le corse è totalmente differente: a Silverstone, i due danno spettacolo con un’altra sfida da pelle d’oca, con sorpassi e controsorpassi incredibili, fino a quello del 18esimo giro, con Marc che conquista perentoriamente la prima posizione. Secondo Jorge, il contatto sarebbe da sanzionare, ma, per fortuna, la direzione gara la pensa diversamente: se venisse punito il pilota della Honda, cambierebbe il motociclismo…

 

GP SAN MARINO: LA PRIMA CADUTA DI MARQUEZ

Rossi è in grandissima forma, ma Marquez prova comunque a dargli fastidio, prima di cadere al decimo giro, commettendo così il primo errore in gara nel 2014. Cosa sarebbe successo se Marc non fosse caduto? Luca Cadalora, in una puntata di “DopoGP” ha detto che Valentino a Misano era così a posto tecnicamente che sarebbe stato imbattibile per chiunque. Io sono d’accordo: Rossi avrebbe trionfato comunque, ma la gara sarebbe stata sicuramente più spettacolare e avvincente.
 


GP ARAGON: DOVIZIOSO PRIMO SE…

Accadono tante cose ad Aragon, che avrebbero potuto cambiare le sorti del GP, come la caduta di Rossi al quarto giro, mentre era quarto e super competitivo, o come l’inizio della pioggia al 12esimo passaggio, la scelta di Pedrosa e Marquez di non cambiare moto e gomme nonostante l’asfalto bagnato, con conseguente scivolata per entrambi. Ma per me, l’episodio chiave è la caduta di Dovizioso al 19esimo giro, poche curve prima di rientrare ai box, mentre si trovava in scia a Lorenzo, poi vincitore della gara: se non fosse scivolato, Andrea sarebbe salito sul gradino più alto del podio, per quella che sarebbe stata una vittoria da ricordare a lungo.

 

GP GIAPPONE: CONTA SOLO IL TITOLO

Sul circuito di “casa”, Marquez può regalare il titolo alla HRC. Un elemento fondamentale per l’andamento della gara: senza la pressione di dover finire a tutti i costi sul podio, specie dopo due cadute consecutive, Marc avrebbe vinto il GP e non si sarebbe accontentato del secondo posto alle spalle di un Lorenzo comunque velocissimo.

 

GP AUSTRALIA: GOMME DECISIVE

Tanti “se” a Phillip Island: se la temperatura non fosse calata così velocemente, la gomma asimmetrica anteriore non avrebbe creato grandi problemi, Marquez avrebbe vinto e Crutchlow sarebbe finito sul podio. Se la gomma posteriore di Lorenzo non fosse stata “difettosa”, si sarebbe assistito a una bella sfida tra i due piloti della Yamaha. Se Dovizioso fosse partito dalla seconda fila – e non dalla quarta – sarebbe salito sul podio.
 


GP MALESIA: DUE CADUTE PER PEDROSA

Finalmente aggressivo fin dall’inizio, Pedrosa, che ha il passo per giocarsela con il compagno di squadra, cade all’ultima curva del secondo giro, per poi scivolare nuovamente al 13esimo giro. Per Dani è un’occasione persa: Marquez era difficilmente battibile, ma avrebbe potuto quanto meno provarci.

 

GP VALENCIA: LA PIOGGIA MANDA IN TILT LORENZO

Anche a Valencia, inizia a piovere a gara in corso: poche gocce di pioggia che, però, mandano completamente in tilt Lorenzo, velocissimo sull’asciutto, in grandissima difficoltà sull’umido, fino a decidere di provare a cambiare gomme, sperando in una pioggia più forte. Un episodio che non cambia le sorti del campionato, ma senza l’acqua Jorge avrebbe finito la stagione con un podio e non con un avvilente ritiro.

 

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