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La sfida interna con il compagno di squadra Iker Lecuona l’ha vinta, ma per Danilo Petrucci potrebbe non bastare, con KTM che potrebbe comunque scegliere di lasciare ad un altro esordiente, Raul Fernandez, la sella rimasta libera nel Team Tech3. Il patron della squadra francese, Hervè Poncharal, già nei giorni scorsi aveva dichiarato che la decisione sul futuro, su chi tenere o meno tra Lecuona e Petrucci, sarebbe stata presa durante la pausa estiva. Quindi tra il GP d’Olanda ad Assen e quello che si correrà al rientro dalle ferie in Austria, al RedBull Ring, proprio in casa KTM.
Se per Iker Lecuona l’addio sembra quasi scontato, per Danilo Petrucci sembra esserci qualche speranza in più, ma è anche vero che KTM non vuole perdere Raul Fernandez, corteggiatissimo anche da altri marchi, e potrebbe decidere di puntare su di lui, lasciando a piedi anche lo stesso Petrucci. Il ternano ne è consapevole e in una recente intervista rilasciata a motorsport.com, s’è detto sereno: “Io sono consapevole di aver dato tutto e di non essermi tenuto niente. Se non sarà bastato me ne farò una ragione”.
Petrucci sente che il suo futuro nella velocità ha solo una strada, quella della MotoGP, e se per lui non dovesse esserci una sella libera nel 2022, proverebbe a cambiare completamente disciplina: “Il fatto di essere più grosso e più pesante della media degli altri piloti è un limite in MotoGP per me e lo sarebbe ancora di più se andassi in Superbike. Per questo l’idea del Mondiale SBK non mi entusiasma e non credo di essere interessato a finire lì la mia carriera. Mi piacerebbe continuare qui, con KTM, ma non ho ancora parlato con loro e vedremo quale sarà la decisione finale”.
I rapporti, come si intuisce dalle parole stesse di Petrucci, sono molto buoni tra il pilota e il marchio e anche una eventuale separazione non si tradurrebbe in una definitiva rottura, tanto che il ternano non ha nascosto che potrebbe continuare la sua avventura con KTM, ma lontano da asfalto e cordoli: “Me la cavo piuttosto bene in fuoristrada ed ho avuto la possibilità di sperimentare i rally. E’ una disciplina fantastica che mi ha entusiasmato e se KTM non mi volesse più come pilota per la MotoGP potrei chiedere loro di farmi correre la Dakar. E’ un sogno che ho fin da bambino, d’altra parte è sulla terra che è iniziata la mia carriera”.