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Commentando la nuova composizione della direzione gara, Livio Suppo, Team Principal HRC, ha sottolineato ad Aspettando DopoGP un'interessante iniziativa della Dorna.
«A Sepang – ha rivelato Suppo – sono stati distribuiti a tutti i team dei filmati con 30 episodi “dubbi”: ognuno di noi (piloti, team manager, tecnici, NDA) dovrà dare il suo giudizio “segreto”, variabile tra poco grave, grave e gravissimo, su quello che avrebbe dovuto fare, nella circostanza specifica, la direzione gara. Si vuole sentire il parere del paddock per “tarare” un po’ meglio le penalità».
Interessante. Intanto perché la Dorna ha capito che quanto accaduto nel finale 2015 è stato gestito in maniera pessima, e prova a prendere provvedimenti: si cerca in futuro di non ripetere gli stessi errori. Sentire l’opinione dei protagonisti è poi importante per avere la percezione esatta su certi avvenimenti, che per essere giudicati devono prima di tutto essere capiti. Ecco quindi che creare una statistica di “precedenti” può essere utile per giudicare casi simili, per non farsi trovare impreparati e per essere in grado di prendere una decisione nel minor tempo possibile. A patto, naturalmente, che sia la Dorna – in teoria la FIM, che, però, si sa, conta come il due di picche – a dettare le regole, e non i protagonisti, e che poi le faccia rispettare nel modo più rigoroso possibile. Non solo: speriamo che, d’ora in avanti, ogni volta che accadrà qualcosa di anomalo in pista, i protagonisti vengano chiamati in direzione gara. Questo non significa che si debba sempre punire, tutt’altro, ma se c’è un contatto, la Race Direction ha il dovere di interpellare i piloti interessati, rivedere insieme le immagini, ascoltare le ragioni dell’uno e dell’altro, poi prendere una decisione.
Non sappiamo (per il momento) quali siano i 30 casi scelti dalla Dorna e distribuiti ai team della MotoGP, ma Suppo ci ha dato lo spunto per ripercorrere dieci episodi controversi degli ultimi anni della MotoGP e partecipare anche noi a questo giudizio: come ha agito, in quella occasione, la Race Direction?
Mancano due giri (forse tre) alla fine: Tamada esce nettamente più veloce da una curva di Gibernau, lo affianca in rettilineo e lo passa alla staccata successiva. Lo spagnolo prova a resistere, i due si toccano: Gibernau va nella sabbia, Tamada finisce terzo e festeggia il primo podio suo e della Bridgestone, ma viene poi squalificato. Punizione incomprensibile inflitta dalla Race Direction.
All’ultima curva, Sete Gibernau viene attaccato da Valentino Rossi all’interno: i due si toccano, Gibernau finisce nella via di fuga e taglia il traguardo in seconda posizione, dietro al rivale della Yamaha. La Race Direction non prende nessun provvedimento. Sono d’accordo: la manovra di Valentino è molto al limite, ma regolare. A mio modo di vedere, la variabile sulla regolarità o meno è se un pilota farebbe o no la curva, indipendentemente dal contatto: in questo caso, Rossi l’avrebbe fatta senza problemi.
Il sorpasso più famoso dell’era moderna ha fatto discutere – e lo fa ancora – gli appassionati di tutto il mondo con giudizi che variano dalla manovra esaltante fino alla scorrettezza per sorpasso avvenuto fuori dalla pista. Stoner e la Ducati chiesero invano la penalizzazione di Rossi, che vinse il GP: meritatamente.
Al centro di una serie di polemiche nei suoi confronti per guida troppo aggressiva, Marco Simoncelli viene penalizzato con un ride trough nel GP di Francia dopo un contatto con Dani Pedrosa, caduto con frattura di una clavicola. Anche questo è un episodio molto al limite: Simoncelli è all’esterno, leggermente avanti, ma nel chiudere la traiettoria si “dimentica” che Pedrosa non può che essere lì, al suo fianco. Insomma, il contatto è inevitabile, Dani, a quel punto, non può fare nulla per evitarlo. Il ride trough a Simoncelli ci sta.
Un episodio che ricorda quello del 2005 tra Rossi e Gibernau (ma non è uguale) con protagonisti, questa volta, Jorge Lorenzo e Marc Márquez: il contatto avviene in ingresso, e non alla corda. Lorenzo è davanti, ma lascia aperta un’autostrada e Marquez si infila. Poi le traiettorie si incrociano e il contatto è inevitabile, con il pilota della Yamaha che finisce fuori pista. Giustamente la Race Direction non prende nessun provvedimento.
Marquez – scientificamente – replica il sorpasso di Rossi a Stoner del 2008: anche questo è al limite, anche questo è giusto non punirlo.
Lorenzo, Pedrosa e Marquez (poi vincitore della gara) sono racchiusi in pochi decimi, con Dani che sembra averne un po’ di più e aspetta il momento giusto per passare. Il pilota della Honda, però, viene attaccato prima dal compagno di squadra, con una manovra delle sue: tra i due c’è un contatto, con un epilogo “sfigato”, perché il ginocchio sinistro di Marquez fa saltare il cavo del controllo elettronico della gomma posteriore di Pedrosa, che appena tocca il gas finisce per aria. A fine gara, Lorenzo è indiavolato e sputa fuoco contro Marquez, che viene penalizzato il giovedì prima del GP successivo (evidentemente è un brutto vizio…) con un punto sulla patente. Decisione sbagliata a mio modo di vedere: se si considera volontario il contatto, allora Marquez andava punito più severamente, altrimenti (ed è come la penso io), non andava inflitta nessuna sanzione.
Màrquez è in testa alla gara, ma Rossi rimonta velocemente alle sue spalle fino al sorpasso decisivo a due giri dalla fine: Marc prova a resistere, e nel cambio di direzione la sua gomma anteriore tocca la posteriore della Yamaha di Rossi: lo spagnolo cade, Valentino vince la gara. Màrquez chiede invano l’intervento della Race Direction: giusto non sanzionare Rossi, completamente davanti nel momento del contatto.
All’ultima chicane, Màrquez attacca all’ingresso, Rossi chiude: i due si toccano, e Valentino vince il GP tagliando completamente l’ultima curva. La Race Direction salomonicamente se ne lava le mani, ma una decisione andava presa: a mio modo di vedere, andavano puniti entrambi con una penalizzazione in secondi, maggiore nel caso di Màrquez perché è stato lui a provocare il taglio della chicane di Rossi.
L’episodio più controverso e discusso degli ultimi tempi è stato giudicato, anche in questo caso, solo a gara finita, con Valentino Rossi penalizzato con tre punti sulla "patente". Rossi, secondo me, andava punito subito con un ride trough, ma bisognava sanzionare anche Màrquez, per evidente comportamento anti-sportivo,