MotoGP, Dovizioso: "Essere i migliori? È dura, serve la mentalità giusta"

Il lockdown a casa Dovizioso, i test di Sepang e Losail, le aspettative per il Mondiale
16 aprile 2020

Quando si pensa ai piloti della MotoGP ci si immagina sempre che vivano vite completamente diverse dalle nostre. Nella maggior parte dei casi è così - anche se forse non negli aspetti che crediamo - ma il Coronavirus ha fatto da grande equalizzatore. Salvo rarissimi casi (come quello di Jack Miller) sono tutti bloccati a casa esattamente come noi, 

“Nessuno si aspettava che la situazione potesse diventare così grave, perciò è tutto molto strano. Ora è davvero cruciale rimanere a casa. So che è difficile, ma dobbiamo impegnarci a uscire solo quando necessario, perché sembra che questa misura stia funzionando, perciò dobbiamo continuare così”.

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“All’inizio era abbastanza difficile. Io e la mia ragazza abbiamo fatto alcuni lavoretti in casa, poi le cose sono cambiate un poco. Mia figlia sta trascorrendo il tempo qui con noi, e con lei c’è sempre molto lavoro da fare!”.

Andrea continua ad allenarsi tantissimo - anche più di quanto non facesse prima, grazie alla totale assenza di impegni, tanto agonistici quanto di rappresentanza - una situazione che non capitava da anni per i piloti della classe reginacome giustamente ci faceva notare il Dottor Zasa qualche giorno fa.

“Mi sto allenando più di prima. Normalmente i nostri programmi sono molto fitti: dobbiamo allenarci, ma anche riposarci per essere pronti per il weekend di gara. Ora invece posso allenarmi quanto voglio. Sto cercando di seguire il motocross più che posso, anche perché in America hanno la possibilità di continuare le loro attività, perciò guardo cosa stanno facendo e diciamo che per me è una sorta di tempo per ricaricarmi”.

 

Andrea impegnato nei test in Qatar
Andrea impegnato nei test in Qatar

Andrea non sale in sella da Losail, dove si sono svolti test iniziati con qualche difficoltà in più per Ducati a causa del cambio degli pneumatici Michelin 2020. Ma anche perché, dopo una pausa così lunga, gestire lo sforzo non è banale nemmeno per un pilota allenato come Dovi.

“Penso che due test precampionato non siano sufficienti per noi. Non siamo fisicamente pronti per guidare così tanto per tre giorni consecutivi. Trascorro la maggior parte del tempo a provare nuovi materiali e dobbiamo anche essere sicuri, prima di decidere quale strada intraprendere per continuare lo sviluppo. Per questo, nella maggior parte dei casi, non sono così veloce durante i test. Voglio sempre provare i nuovi elementi nel momento giusto, con certi tipi di gomme, perché voglio dare il giusto feedback”.

"All’inizio sembrava che queste nuove gomme non si adattassero bene al nostro stile di guida e alle nostre caratteristiche. Ma penso che alla fine siamo riusciti a migliorare il feeling generale con la moto durante l’ultimo test in Qatar. Purtroppo, questo non significa che saremo a posto su tutte le piste. Le gomme posteriori sono diverse ed influiscono molto sulla gomma anteriore. Abbiamo fatto molti giri, ma durante le prove è difficile trovare le stesse condizioni di una gara”.

E gli obiettivi per il Mondiale, sperando che riparta anche se, magari, a porte chiuse?

“Sicuramente, vogliamo lottare per il titolo. Se questo sarà possibile lo scopriremo solo nel corso della stagione, ma è sempre difficile, in quanto ci sono molti piloti veloci. È dura essere i migliori, ma bisogna avere questa mentalità per poterlo diventare”

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