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LE MANS – Non è ufficiale, ma quasi. A dirlo è lo stesso Andrea Dovizioso: «Negli ultimi giorni ci siamo avvicinati molto, mancano solo alcuni dettagli. Piccoli dettagli. Stasera arriverà Simone (Battistella, il manager di Dovizioso, NDA) e continuerà a parlare. Poi, verrà fatto l’annuncio».
Andrea, su Moto.it abbiamo fatto un dibattito: più facile (o più difficile, dipende dai punti di vista) battere Marquez con la stessa moto o con una moto differente?
«Non rispondo, sarebbe stupido farlo. Da fuori non puoi sapere tutti i dettagli, obiettivamente è così. E’ vero però che siamo di fronte a un fenomeno: Marquez è uno che in MotoGP ha sempre fatto la differenza. Tanto di cappello. E’ chiaro che riuscire a battere Marquez con la Honda è complicato per tutti».
Ma avrebbe più fascino batterlo con la stessa moto o con la Ducati?
«Quando batti un pilota con la tua stessa moto dà sempre un grande gusto, perché non ci sono scuse. Ma giocarsi il campionato con la Ducati ha un altro sapore».
Hai pensato che andando via, potresti mettere in difficoltà la Ducati?
«Il pilota per arrivare a certi risultati deve essere egoista: ciascuno pensa a se stesso. E’ chiaro che, eventualmente, lasciare certe persone potrebbe essere complicato, ma il pilota per vincere deve essere egoista, pensare solo a se stesso».
Adesso possiamo parlare di Le Mans…
«Veniamo da un GP particolare, da un fine settimana pazzo. A novembre avevamo girato per due giorni facendo dei grandi tempi e pensavamo di avere le idee chiare. Poi, però, i primi tre turni sono stati difficilissimi, tutto andava male. Siamo stati lucidi, abbiamo lavorato bene e ci siamo addirittura giocati la gara: questo per dire che è impossibile fare previsioni… Ci sono degli aspetti differenti rispetto al 2017: credo che la carenatura con le appendici ci possa dare un piccolo vantaggio».
Quello di Jerez è uno zero pesantissimo per il campionato?
«Quando ti giochi il campionato contro Marquez non puoi perdere punti. Ma la classifica è ancora corta, siamo tutti lì e in ogni gara è successo di tutto. Io corro sempre pensando al mondiale, ma al momento i 24 punti di distacco non mi preoccupano più di tanto, anche se è chiaro che è un distacco importante nei confronti di un pilota che quando fa male, sale sul podio. Anche lui fa degli errori, ma più che a pensare a lui dobbiamo cercare di essere più competitivi nelle piste che ci hanno messo in difficoltà nel 2017».