MotoGP. Ducati: prima fila storica

MotoGP. Ducati: prima fila storica
Era dal 2011 che due piloti italiani non partivano dalla prima fila, addirittura dal 2006 che non c’erano due Desmosedici nei primi tre posti: ecco perché si può parlare di impresa di Dovizioso e Iannone | G. Zamagni, Brno
16 agosto 2014

BRNO – Per trovare due italiani in prima fila in MotoGP, bisogna tornare al 2011 (GP Francia, Marco Simoncelli secondo, Andrea Dovizioso terzo), e bisogna risalire addirittura al 2006 (GP Valencia, Troy Bayliss secondo, Loris Capirossi terzo) per avere due Ducati in prima fila. Insomma, a Brno è successo qualcosa di storico ed è giusto festeggiare, anche se i “puristi” diranno che è un risultato “viziato” da un regolamento favorevole. E’ vero, la gomma extra soffice da un sicuro vantaggio, ma è altrettanto certo che la Desmosedici è cresciuta in questi mesi e, soprattutto, Andrea Dovizioso e Andrea Iannone stanno guidando molto bene: basta vedere dov’è Cal Crutchlow per capire che non basta la extra soffice per fare la differenza. Ecco cosa hanno detto Dovizioso e Iannone dopo aver conquistato rispettivamente il secondo e terzo posto sullo schieramento.

 

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DOVIZIOSO: «PRESTAZIONI INASPETTATE»

«E’ sicuramente un secondo posto più significativo rispetto a quello di Indy, perché là l’avevo ottenuto sfruttando la scia di Marquez, mentre qui ho fatto il tempo da solo, anche se c’era Rossi parecchio davanti a farmi da riferimento. Sono sinceramente sorpreso di essere così veloce su questo tracciato e dei continui miglioramenti fatti in configurazione gara: i nostri limiti rimangono, ma c’è la possibilità di ridurre il distacco dal primo. E’ questo il nostro vero obiettivo: arrivare a fine gara con una differenza inferiore al secondo al giro. Sicuramente il nuovo motore, più potente, ci sta dando una mano, ma la più grande differenza rispetto al passato è in frenata, perché possiamo staccare più vicino alla curva. In qualifica, ci dà naturalmente una mano anche la gomma extra soffice, ma il più grosso vantaggio regolamentare che sfruttiamo è quello di poter fare sviluppo durante la stagione. Adesso non è più come in passato che c’erano tanti punti di domanda, sappiamo in che direzione dobbiamo lavorare. Non avere la gomma più dura in gara ci penalizza? Non si può dire, è l’ultimo dei problemi, perché noi consumiamo maggiormente gli pneumatici, non so se avere le stesse coperture delle “factory” ci farebbe ottenere risultati migliori».
 

Sicuramente avere Marquez davanti mi ha dato un grande aiuto: senza di lui, avrei girato più lento

 

IANNONE: «CASUALMENTE DIETRO A MARC…»

«Sicuramente avere Marquez davanti mi ha dato un grande aiuto: senza di lui, avrei girato più lento. Ma non è stata una strategia, semplicemente io sono rientrato prima degli altri ai box e Marc era dietro di me: quando sono uscito casualmente ero alle sue spalle (dice sapendo di non essere troppo convincente, NDA). In ogni caso, finché la gomma posteriore ci dà grip possiamo fare bene, anche se le nostre linee sono completamente differenti, facciamo molta più fatica in entrata, ma anche in uscita: bisogna riuscire ad adattarsi per tirare fuori il meglio da questa moto. Tutto quello che arriva in più è per certi versi inaspettato, perché telaio e motore sono di base gli stessi dell’anno scorso».

Da Automoto.it