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Avevamo già accennato alle strette misure di isolamento previste per la lunga trasferta del Qatar. L’attività inizierà il 4 di marzo con l’allestimento del paddock e terminerà dopo la seconda gara, domenica 4 aprile. Il Paese arabo non è immune dal virus ed ha attuato rigide misure sanitarie.
Ora sappiamo che è stato comunicato alle squadre il protocollo dettagliato, strutturato sulla falsariga di quello adottato per gli Australian Open di tennis, o della bolla NBA a Disney World di Orlando: quarantena assoluta e movimenti limitati per tutti, compresi i piloti. Ogni spostamento, all’infuori di quelli tra l’hotel assegnato e il circuito, sarà completamente vietato.
Tutto il personale che va in Qatar potrà imbarcarsi sul volo di partenza soltanto se munito della lettera di autorizzazione delle autorità katariane e del referto del tampone negativo eseguito nelle ultime 72 ore, come per tutte le trasferte del 2020. Giunti a destinazione, tutti saranno sottoposti a un nuovo tampone, trasferiti all’hotel e quindi confinati nella loro camera per 24 ore in attesa del risultato negativo.
Il ministero dell’interno del Qatar aveva a suo tempo chiesto che tutti scaricassero l’applicazione Etheraz per cellulare. Questa misura è ora evitata, sarà Dorna ad informare via mail per qualsiasi necessità, ma saranno eseguiti tamponi casuali presso il circuito e ci sarà un test finale per tutti prima di lasciare il Qatar.
Tra le tante restrizioni sarà vietato noleggiare auto, perché tutti i trasferimenti sono garantiti da un servizio specifico di bus; vietato entrare nei supermercati, ristoranti o altri esercizi: per ogni particolare necessità si dovrà fare richiesta a Dorna. E’ però specificato che potranno essere utilizzate le aree della piscina e le palestre dell’hotel in cui si alloggia. E che si sta studiando la possibilità di organizzare delle escursioni per i giorni liberi.
Piloti, team, i membri dello staff arriveranno in Qatar il 3 marzo: poi il 5 lo shakedown e il test per collaudatori e rookie, il 6 e il 7 tutti i piloti in pista, come per i secondo e ultimo turno del 10-12 marzo: le due gare nei fine settimana 26-28 marzo e 2-4 aprile.
Al momento c’è uno spazio di discussione circa la pausa di dieci giorni tra il secondo test e il primo GP: nessuno può obbligare piloti e meccanici a restare nel Paese, ma la raccomandazione “è forte”. E nel caso si torni in patria, naturalmente, il protocollo sanitario dovrà ripartire da zero.
Moto2 e Moto3 svolgeranno i loro test dal 19 al 21 marzo. Tuti dovranno essere sul posto il giorno 17 e non potranno andarsene prima del 5 aprile.