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L’idea è correre almeno 10-12 GP in Europa, magari anche con più gare sullo stesso circuito, ma a porte chiuse. Controlli medici per le 1.600 persone previste nel paddock, senza stampa.
“Abbiamo annunciato la cancellazione di tre Gran Premi: Germania, Olanda e Finlandia - ha dichiarato il numero uno di Dorna -. Lo abbiamo fatto perché stiamo valutando la possibilità di iniziare a luglio, probabilmente senza spettatori, a causa delle restrizioni, e quei tre GP, senza pubblico, sarebbero stati molto complicati da effettuare: è’ per questo motivo che con i tre organizzatori abbiamo deciso di annullare per quest’anno quei GP e non riprogrammarli per una buona data”.
Sarà la prima volta, da quando esiste il motomondiale, che Assen non sarà in calendario…
“Questa è la situazione. Il problema del Coronavirus è qualcosa che non si era mai visto prima, quindi, sfortunatamente, non c’è altra soluzione. Le autorità dei Paesi Bassi hanno proibito gli eventi pubblici fino a fine agosto: non c’è alternativa. Dopo quella data è difficile organizzare una gara ad Assen, e lo è ancora di più senza spettatori”.
La F.1 ha annunciato il suo calendario. Cosa si può dire di quello della MotoGP?
“La nostra idea in questo momento è di iniziare a fine luglio. Dove e quando deve essere ancora deciso (si parla di Jerez come primo appuntamento, preceduto da un test sulla stessa pista, NDA). Siamo sicuri che il nostro programma prevede di iniziare in Europa, correre da fine luglio a novembre, valutando l’evolversi della situazione, per capire se sarà possibile effettuare i GP extra europei da novembre in poi. Nel peggiore dei casi, se non sarà possibile andare fuori dall’Europa, garantiremo un campionato di almeno 10-12 GP tra fine luglio e fine novembre”.
Bridgepoint (la società a cui appartiene Dorna, NDA) ha comprato 10.000 test per il Coronavirus. Cosa ci può dire a riguardo?
“Stiamo cercando di creare un protocollo per capire come potrebbero essere le gare senza spettatori e con un numero limitato di persone che lavorano nel paddock, con conseguenze per i trasporti, gli alloggi, l’ospitalità. Tutti verranno testati prima della partenza, quando arriveranno in circuito e quando torneranno a casa. Questo è il nostro progetto. Per questo, stiamo lavorando assieme a un’altra società di Bridgepoint per acquisire questi 10.000 test”.
C’è la possibilità di effettuare più gare sullo stesso circuito?
“Lo stiamo valutando. Forse non nello stesso fine settimana, più probabilmente facendo due weekend consecutivi nello stesso circuito”.
State parlando con i costruttori, i team e i piloti?
“Regolarmente. Due settimane fa abbiamo avuto un incontro con tutti i costruttori, decidendo il regolamento tecnico per il 2020 e 2021 e continuiamo a confrontarci per il futuro. Alcuni piloti mi chiamano, e sono ben contento di discutere con loro della situazione. Fortunatamente tutti stanno bene di salute e non vedono l’ora di iniziare. Capiscono la situazione, vogliono correre, ma in modo sicuro. All’inizio abbiamo pensato che ci saremmo mossi in macchina, ma con l’evolversi della situazione credo che a fine luglio si potrà volare in modo sicuro”.
Qual è il suo messaggio per i tifosi?
“Vogliamo mantenere il grande interesse che c’è per la MotoGP in tutto il mondo. Purtroppo quest’anno sembra che la situazione non potrà cambiare, e sarà difficile avere spettatori alle gare, ma garantiremo la nostra ottima copertura televisiva, che consentirà alla maggior parte degli appassionati di assistere ai GP”.
Quante persone ci saranno nel paddock? Come verrà compensata la riduzione di personale?
“Ci siamo confrontati con i team, arrivando al compromesso di un numero massimo di 40 persone per le Case ufficiali, di 25 per i team satellite, di 20 per la Moto2 e 15 per la Moto3. Poi, naturalmente, ci saranno tutte le persone che producono il segnale televisivo e il numero minimo dispersione di Dorna per garantire l’organizzazione della corsa. Si arriverà a una media di circa 1600 persone: non ci potranno essere giornalisti e commentatori TV. Forse, ma non ne sono sicuro, ci potranno essere alcuni fotografi per garantire a tutti le immagini”.
Cosa può dire della SBK?
“siamo nella stessa situazione. L’idea è che, dato che molti dei circuiti nei quali abbiamo intenzione di correre con la MotoGP appartengono anche al calendario SBK, si potrebbe forse disputare la gara SBK la settimana seguente a quella della MotoGP. Stiamo facendo questa valutazione assieme alle persone della Superbike: è una nostra priorità che il campionato si faccia”.