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Con il terzo successo personale in MotoGP, Fabio Quartararò è tornato al centro della scena.
Il francese della Yamaha Petronas, dopo il doppio trionfo di Jerez, sembrava essersi un po’ perduto tra problemi di assetto, di frenata e di gomme. La sua vittoria non è stata facile, un giro in più e le due Suzuki di Mir e Rins gli erano addosso, ma che El Diablo sia stato il più forte nel fine settimana non ci sono dubbi.
Tornato leader della classifica mondiale, il pilota che prenderà con pieno merito nel 2021 il posto di Valentino Rossi ha fatto qualche ammissione interessante in una intervista al sito Motorsport-Total.com.
“Sono rimasto un po’ sorpreso – ha detto il ventunenne di Nizza - quando all’inizio dell’anno Yamaha ha deciso di puntare su di me per la squadra ufficiale per i prossimi due anni. Lo hanno fatto prestissimo e naturalmente mi ha fatto molto piacere, perché significa che credono in me”.
Il rookie dell’anno 2019, con sette podi e il quinto posto finale, è un talento sicuro. E colpisce naturalmente questo scambio di ruoli con Valentino, che ha appena confermato ufficialmente il suo passaggio al team Petronas.
“Sarà strano avere la moto di Valentino Rossi. Ma non il suo posto, solo la moto: non posso sostituirlo, perché Valentino è Valentino, ha fatto la storia della Yamaha ed è inavvicinabile per chiunque. E da lui, che seguivo fin da piccolo, ho imparato tantissimo. Ricordo la prima gara che vidi, Jerez 2005: quel giorno avevo sei anni e decisi di diventare un pilota. Marc Márquez? In questo momento è il pilota migliore, la sua forza mentale è la sua prima qualità, ed è da imparare”.
Alle parole di Quartararò su Rossi hanno fatto eco le dichiarazioni di Pol Espargaró, che dopo l’annuncio di Barcellona, con Vale in Petronas nel 2021, ha avuto su Speedweek.com le stesse parole di stima per il veterano della MotoGP. Al catalano della KTM, futuro pilota HRC, piace in particolare il modo in cui Rossi si è ripetutamente adattato a varie innovazioni tecniche nel corso degli anni e sempre restando al vertice.
“So perfettamente quanto sia impegnativo. In KTM, con Miguel Oliveira e Brad Binder, abbiamo due piloti che sono molto disinvolti e veloci con il loro stile di guida morbido. La scuola della Moto2 li aiuta molto, io cerco di capire come fare e anche Valentino sta lavorando a quel livello, ed è ammirevole. Per me è sempre un onore correre contro di lui”.