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Al telefono, Fausto Gresini appare motivato e anche sollevato. Siamo sicuri che con Aprilia non abbia ottenuto i risultati che voleva, lui si limita diplomaticamente a dire che “semplicemente, non ho fatto il mio mestiere e mi dispiace”. Ora c’è un’altra stagione davanti: sarà più difficile?
“No, non cambia molto – così dice Fausto - perché la mia parte in MotoGP è limitata: la scelta dei meccanici, la logistica, nessuna scelta strategica. Siamo dei professionisti, faremo come sempre del nostro meglio, così come Aprilia che certo non è paga dei risultati. Sarà per me un anno di grosso lavoro, perché naturalmente saremo presenti in tutte le classi come oggi, anche in MotoE, Moto3 e Moto2. Abbiamo già tutti i relativi contratti per i prossimi tre anni, abbiamo preso nuovi tecnici anche di provenienza esterna e sono molto soddisfatto: con tanti giovani continuiamo a crescere”.
Naturalmente tutti sono curiosi di sapere con quali MotoGP la Gresini Racing sarà in pista tra due anni. Il primo nome che viene in mente è quello di Suzuki, che almeno nelle intenzioni di Brivio dovrebbe avere per il 2022 un team satellite e così competere alla pari con gli altri marchi. Tuttavia non è detto, le altre case potrebbero ruotare tra le diverse squadre. Ed è comunque presto per far nomi.
“In questo momento - conferma Gresini - è difficile da dire, ci stiamo lavorando. Parliamo con Suzuki, ma anche con Ducati e con altri. Stiamo dialogando, e abbiamo tempo per decidere. Ciò che posso già anticipare è che voglio fare una partnership all’altezza della nostra storia: oggi i team satellite hanno le moto factory e vincono i GP, come hanno saputo fare nel 2020 Petronas, Pramac e Tech3; anche Lucio (Cecchinello, NdR) con la LCR c’è andato molto vicino. Noi vogliamo tornare ad essere vincenti”.