MotoGP. Flamigni (Yamaha): “Solo questione di tempo”

MotoGP. Flamigni (Yamaha): “Solo questione di tempo”
Il telemetrico di Valentino Rossi spiega le differenze tra la vecchia e la nuova elettronica: “Siamo all’80% del potenziale rispetto all’anno scorso. Ma una volta capita, si arriverà alle prestazioni del passato”
1 febbraio 2016

Punti chiave

SEPANG – Nuova elettronica: in sostanza, cosa cambia rispetto a prima? Lo spiega – senza poter entrare nei dettagli – Matteo Flamigni, “telemetrista” di Valentino Rossi.

«Rispetto al 2015, la variazione principale è la facilità di ottenere determinate prestazioni con una elettronica che avevamo sviluppato negli ultimi 15 anni, mentre la “nuova” elettronica ha dei punti ancora da scoprire: in questo momento, la differenza di prestazioni è dovuta al fatto che la nuova elettronica va ulteriormente scoperta, approfondita, capita. Una volta conosciuta meglio si arriverà alla stessa velocità di esecuzione, per poi arrivare a prestazioni simili a quelle dell’elettronica “vecchia”».


Quindi, rispetto al passato, non ci sono grandi limitazioni tecniche?

«Senza entrare troppo nel dettaglio dell’elettronica che utilizzavamo fino al 2015, che era effettivamente molto sofisticata, l’elettronica 2016 ha delle particolarità che non sono più fruibili per noi e questo limita, momentaneamente, la prestazione del pilota».


Puoi entrare più nel dettaglio?

«No, perché dovrei spiegare meglio cosa potevamo fare l’anno scorso e cose che non sono presenti, volutamente per svariati motivi, in questa centralina».


Fatto 100 il potenziale elettronico del 2015, adesso a che livello siamo?

«Siamo attorno all’80: piano piano stiamo cercando di tornare al livello precedente».


Come è cambiato il tuo lavoro?

«E’ un po’ come un pittore con la sua tavolozza dei colori: prima, a memoria, sapevo esattamente dove trovare il rosa, il verde, il giallo… Adesso, prima di capire dove sono i colori, devo voltarmi, guardare la tavolozza, cercarli e poi usarli. Diciamo che una mappatura richiede un po’ più di tempo per essere preparata».


Quanto tempo ci vorrà per avvicinare le prestazioni elettroniche dell’anno scorso?

«Se tutti i costruttori decideranno all’unanimità (necessaria per apportare delle variazione, NDA) di apportare delle variazioni nel corso dell’anno, presumo che a tre quarti di stagione potremmo avere un buon livello di prestazioni. Prima del GP del Qatar arriverà un nuovo aggiornamento del software che, presumo, conterrà delle migliorie fatte in base alle richieste di tutti i team».


Rispetto ai test di Valencia è già stato fatto un passo in avanti dal punto di vista elettronico?

«Sì. Nonostante il software sia lo stesso, abbiamo capito meglio come è realizzato: serve meglio per conoscere le strategie e i parametri per farla rendere al massimo».


In sostanza: il cambiamento non è poi così grande rispetto alla passata stagione.

FLAMIGNI
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