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MISANO ADRIATICO - Una gara, una vittoria molto differente rispetto a quella di Aragon: là, Francesco Bagnaia aveva dovuto replicare a sette sorpassi di Marc Marquez, mentre a Misano Fabio Quartararo non ha avuto la possibilità di effettuarne nemmeno uno, pur avendo una velocità superiore nel finale.
Quale è stata la vittoria più bella e quale la più difficile? La risposta è complicata, ma Bagnaia fa una considerazione importante.
“Questa pista è più corta, si fanno più giri, fisicamente è più dura. Ma qui il calo della gomma è molto differente rispetto ad Aragon: là era stata una gara di gestione (beh, insomma, considerando i tempi fatti… NDA), qui non ho mai avuto il tempo di rilassarmi. Negli ultimi giri non avevo più gomma, ho fatto di tutto per non farmi raggiungere. Temevo mi passasse alla curva più lenta del Carro, ma non l’ha fatto, anche perché sono riuscito a fare il mio miglior T3 proprio nell’ultimo giro…”.
Hai spinto subito dall’inizio, la tattica è stata chiara?
“Sì, perché con la gomma morbida al posteriore (Quartararo aveva la media, NDA) sapevo di dover fare la differenza nei primi giri. Ho fatto la mia miglior partenza di sempre grazie all’allenamento con i videogiochi (scherza, ovviamente… NDA), quando sono passato sul traguardo ho visto che avevo un secondo di vantaggio e da lì ho pensato a gestire le gomme. Ma quello che ho guadagnato all’inizio, Fabio l’ha recuperato alla fine, recuperando 3-4 decimi al giro. Ho temuto di non farcela, ma ho anche pensato che passare una Ducati a Misano sarebbe stato tutt’altro che semplice. Ho cercato di non farlo avvicinare più di tanto e nell’ultimo giro sono stato perfetto”.
Quanta sicurezza ti ha dato la vittoria di domenica scorsa?
“Più che altro, mi ha dato una maggiore motivazione, sono arrivato qui pronto. E’ un momento speciale, dopo tanta sofferenza, tanti successi sfiorati e mancati per errori o altri problemi. Adesso ho la certezza che se continuerò a lavorare bene potrò stare sempre con i migliori”.
Te l’aspettavi questa vittoria?
“Per la verità, ad Aragon ero messo meglio come passo, qui Fabio mi sembrava più veloce e dopo il warm up temevo che potesse avere un vantaggio. Sapevo di poter lottare per la vittoria, ma quando perdi il vantaggio accumulato, ti passano tanti pensieri per la testa, ho anche temuto di ripetere lo stesso errore del 2020 (Pecco cadde quando aveva ampio margine sul secondo, NDA). Ho pensato solamente a essere il più costante possibile”.
Hai preso dei rischi?
“Sì, uno alla prima curva: ho preso un avvallamento e si è chiuso lo sterzo. Avevo frenato prima del solito, ho capito che più stacco profondo, per me, è meglio”.
E’ un successo da festeggiare.
“Lo farò andando finalmente a cena con la mia squadra: stiamo lavorando molto bene insieme, è molto importante anche per il 2022”.
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