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Il Misano World Circuit Marco Simoncelli, come sapete, è stato oggetto di lavori di adeguamento nel corso di quest’inverno, con variazioni ad alcune delle curve (che non cambiano il tracciato utilizzato durante le gare, ma ne moltiplicano le possibilità di configurazione per corsi di guida e manifestazioni collaterali) ma soprattutto un profondo rifacimento della superficie e una revisione dell’andamento di alcune curve sulla base di un progetto pensato e sviluppato da Jarno Zaffelli, titolare dell’italianissima Studio Dromo.
L’ atelier tecnico reggiano, già autore dell’autodromo di Termas di Rio Hondo oltre a diversi altri lavori di progettazione, adeguamento, modernizzazione e messa in sicurezza di circuiti di tutto il mondo, ha svolto tutta una serie di lavori per eliminare i difetti (alcuni dei quali storici) del circuito romagnolo.
Oltre alla già citata riprofilazione di alcune curve (e l’eliminazione di alcune “buche”, come i piloti spesso erroneamente indicano le irregolarità dell’asfalto) i lavori che più interessano le moto riguardano le vie di fuga, ridisegnate secondo i calcoli del sistema DroCAS per aumentare la decelerazione della moto fuori controllo mantenendo inalterata la possibilità di manovra in caso di un semplice “lungo”.
Un altro aspetto importante, soprattutto considerando la storia del tracciato di Misano, è il potenziamento delle strutture drenanti (cordoli ma anche strato sottostante il tracciato) e la posa di 53.000 metri quadri d’asfalto ad elevata aderenza resistenti al sale e all’umidità. Chi conosce l’autodromo di Misano dai tempi in cui si chiamava semplicemente “Santamonica” ricorderà infatti bene uno dei problemi congeniti del circuito, posto a pochi chilometri dal mare: il depositarsi sull’asfalto della salsedine e dell’umidità che rendeva la pista scivolosissima al cadere di poche gocce di pioggia. Fra gli appassionati, Misano era noto anche come “la saponetta” proprio per questa sua (famigerata) caratteristica. E chi segue il Mondiale da molto tempo ricorderà bene la celebre edizione del 1989 del Gran Premio delle Nazioni, quando la pioggia diede luogo ad una pantomima sulla linea di partenza che finì con lo sciopero dei piloti ufficiali fatta eccezione per Chili, che vinse facilmente una gara in mezzo alle Honda tricilindriche dei privati.
Tutte queste operazioni hanno portato ad un sostanziale miglioramento dei tempi sul giro, a riprova del successo dei lavori. Un miglioramento tale da convincere Studio Dromo a sbilanciarsi in una previsione: sulla base dei miglioramenti fatti registrare dalle categorie delle derivate di serie (che vi riportiamo nella tabella sottostante) il software sviluppato da Jarno Zaffelli prevede l’ennesimo crollo dei tempi sul giro.
L’attuale record di Misano per la MotoGP appartiene a Marc Marquez, con 1’32.915, quello della Moto2 è appannaggio di Pol Espargaro (1’37”666) e quello della Moto3 di Jonas Folger con 1’42”707, tutti fatti registrare nell’edizione del 2013.
«Sulla base di questi dati, grazie ai lavori svolti da noi possiamo aspettarci sostanziosi miglioramenti dei tempi sul giro» ha commentato Zaffelli. «Possiamo attenderci un calo dei tempi sul giro dallo 0,7 al 2,5% a seconda delle categorie e delle condizioni meteo. Attenti al cronometro, per vedere se la MotoGP sarà in grado di abbattere la barriera dell’1’32!».
2014 |
2015 |
Differenza sul giro |
|
WSBK |
1:34”883 |
1”34.214 |
-0”681 |
SSP600 |
1:38”616 |
1”37.482 |
-1”134 |
STK 1000 |
1:38”974 |
1”36.384 |
-2”59 |