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CONFRONTO 2018/2017
Ecco il confronto tra i punti realizzati da alcuni piloti nel 2018 e nella passata stagione (per il 2017 viene conteggiato il GP di Gran Bretagna, per il 2018, ovviamente, il GP di Thailandia).
Márquez 321/298 (+23); Dovizioso 245/261 (-16); Rossi 198/208 (-10); Viñales 193/230 (-37); Rins 169/59 (+110); Zarco 158/174 (-16); Crutchlow 148/112 (+36); Petrucci 144/124 (+20); Lorenzo 134/137 (-4); Iannone 133/70 (+63); Pedrosa 117/210 (-93); Miller 91/82 (+9); P.Espargaró 51/55 (- 4); A.Espargaró 44/62 (-18).
CONFRONTO IN CASA
Ecco invece il confronto tra compagni di squadra o di moto: chi è arrivato davanti in gara durante la stagione (tra parentesi il confronto in prova)
Dovizioso/Lorenzo 8/5 (7/8); Marquez/Pedrosa 16/1 (16/2) Rossi/Vinales 11/7 (8/10); Petrucci/Miller 12/5 (14/4); Iannone/Rins 9/9 (11/7); A.Espargaro/Redding 11/5 (18/0); P.Espargaro/Smith 10/4 (10/4).
MARQUEZ BOCCIA STONER (COME COLLAUDATORE)
La fine del rapporto tra Casey Stoner e la Ducati ha naturalmente fatto ipotizzare che il fenomeno australiano possa tornare alla Honda, dove aveva già svolto il ruolo di collaudatore qualche anno fa. Marc Marquez, però, non sembra troppo entusiasta di questa possibilità. «Stoner ha un grande talento, ma per fare il collaudatore devi fare tanti giorni di test, devi essere sempre pronto quando la Casa te lo chiede, non lo puoi fare solo ogni tanto. Abbiamo Bradl, sta facendo un ottimo lavoro», ha detto senza possibilità di equivoci. La domanda è stata posta anche al team manager Alberto Puig, che però è rimasto sul vago. «Ho da tempo una relazione personale con Casey (Stoner è arrivato al mondiale anche grazie a Puig, NDA): sappiamo tutti quanto sia veloce, è normale che la Honda possa essere interessata. Ma per il momento non c’è niente di più», sono le parole di Puig.
I PILOTI SI DANNO I VOTI
Durante la conferenza stampa di giovedì, è stato chiesto ad alcuni piloti che voto si sarebbero dati per la stagione. Ecco cosa hanno risposto. Marquez: «9,5: è stata una stagione quasi perfetta». Rossi: «7: credo di aver guidato abbastanza bene, ma contano i risultati». Zarco: «7/8: ho avuto un po’ di alti e bassi, ma è stato importante tornare competitivo dalla Thailandia». Lorenzo: «7: è la media tra il 5 della prima parte e il 9 della seconda».
PESO IMPOSTO MOTO/PILOTA ANCHE IN MOTOGP? NO GRAZIE
Ciclicamente si parla della possibilità di introdurre anche in MotoGP il limite di peso minimo pilota+moto, come c’è in Moto3. I piloti, però, non sono d’accordo: secondo più o meno tutti i protagonisti, piloti piccoli e piloti più grandi e pesanti hanno punti forti e deboli che si compensano.
VIÑALES LASCIA IL 25 PER IL 12
Dopo aver cambiato il capo tecnico e il “coach”, Maverick Viñales ha deciso di cambiare anche il numero sulla carenatura: nel 2019 non avrà più il 25, ma il 12, con il quale correva all’inizio della sua carriera. Viñales lo avrebbe voluto anche nel motomondiale, ma era sempre occupato da Thomas Luthi. Lo svizzero, però, l’anno prossimo tornerà in Moto2, e così si liberava il 12, e Viñales non si è lasciato scappare l’occasione per tornare al suo numero preferito.
MIR SULLA SUZUKI DOPO IL GP MALESIA
Joan Mir debutterà ufficialmente in MotoGP nei test di martedì e mercoledì, ma, in realtà, il campione del mondo della Moto3 del 2017 ha già effettuato qualche giro sulla Suzuki GSX-RR. Lo ha svelato il team manager Davide Brivio: «Dopo il GP della Malesia il nostro test team aveva in programma una sessione in Giappone, e ne abbiamo approfittato per far salire Mir sulla moto. Una prima presa di contatto per cominciare a prendere le misure di manubri e pedane e per fargli fare anche qualche giro». Brivio non si è sbilanciato in commenti, ma si è limitato a dire: «L’impressione è stata buona».
JARVIS (YAMAHA): “ABBIAMO SBAGLIATO A FINE 2016”
Secondo Lin Jarvis, numero uno delle corse Yamaha, l’errore più grande per la mancanza di competitività della M1 2018 è stato commesso a fine 2016. «Tutto quello che è successo quest’anno, è una conseguenza di decisioni prese parecchio tempo prima: a fine 2016 non abbiamo intuito bene quale fossero le problematiche principali da affrontare. Adesso abbiamo ben chiaro cosa ci è mancato, ma non si può intervenire a stagione in corso».
BRIVIO (SUZUKI): “SECONDO TEAM: CIPIACEREBBE, MA NON SI PUO’”
Sono rimaste solo Suzuki e Aprilia con un solo team per il 2019: un aspetto che non piace molto a Davide Brivio: «Purtroppo non abbiamo le risorse economiche per allestire una squadra satellite, anche se mi piacerebbe averlo. E non sarà facile nemmeno in futuro, perché almeno fino al 2020 tutte le squadre hanno già un contratto. Vedremo, sicuramente è una cosa sulla quale lavorare». Secondo Romano Albesiano, invece, una seconda squadra non è nei piani dell’Aprilia: «Non è una nostra priorità».
BEIRER (KTM): “PENALIZZATI DAGLI INFORTUNI”
Secondo Pit Beirer, il direttore tecnico di KTM, il più grosso limite della moto austriaca nel 2018 è stato... l’infortunio dei piloti. «E’ stato un anno difficile, ma sapevamo benissimo che la MotoGP sarebbe stata durissima per una Casa al debutto. Quest’anno abbiamo introdotto tante novità, ma, purtroppo, due dei nostri tre piloti si sono fatti male: Pol Espargaró nei test invernali e poi altre volte durante la stagione, il collaudatore Mikka Kallio al Sachsenring. Questo è stato il nostro più grande problema: credo che nel 2019, con quattro moto in pista, sarà differente. Il nostro è un progetto a lungo termine, abbiamo la possibilità di fare bene» ha spiegato il tecnico della Casa austriaca.
MÁRQUEZ E MARINI SARANNO OPERATI A DICEMBRE
Ancora una volta, a Marc Márquez è “uscita” la spalla sinistra: è successo dopo la caduta in Q2. Quindi si farà operare dopo i test di Jerez: «Con Crutchlow infortunato e Pedrosa non più alla Honda, è troppo importante che io faccia i test, perché per Lorenzo è tutto nuovo e non può avere termini di paragone, come ce li ho io. Per questo i test sono più importanti dell’operazione, e solo dopo la due giorni di Jerez mi farò operare». Anche Luca Marini dovrà intervenire chirurgicamente per sistemare la sua spalla sinistra, infortunata durante l’inverno.
MARINI: “NEL 2019 SARA’ TUTTO DIVERSO”
A proposito di Luca Marini, il pilota della Moto2 ha detto che nel 2019 la categoria cambierà radicalmente con l’arrivo del motore Triumph a tre cilindri, al posto dell’Honda a quattro cilindri. «La moto per il momento è più difficile, ma ha anche più potenziale, con più controlli elettronici, ma non “invasivi” come quelli della MotoGP. Credo che cambierà parecchio lo stile di guida: sarà più “stop and go”, bisognerà piegare meno e alzare più velocemente la moto. Uno stile più vicino a quello di una MotoGP, ma non esattamente perfetto per me: bisognerà cambiare e adattarsi velocemente».
EZPELETA E I CAMBIAMENTI AL REGOLAMENTO
Durante la cerimonia d'incoronazione di Dani Pedrosa nella “Hall of Fame”, le “leggende” del motociclismo, Carmelo Ezpeleta, numero uno della Dorna, ha raccontato un episodio che, secondo me, la dice lunga su come vengono interpretate le regole nel motociclismo. A Ezpeleta è stato chiesto un aneddoto su Dani. «Mi ricordo che alle selezioni della Coppa Movistar, Alberto Puig mi disse che il ragazzino più interessante fosse Pedrosa. Dani, però, per un paio di mesi non rientrava nel limite minimo di età per avanzare nel Trofeo, e così decidemmo di fare una proroga per permettergli di essere selezionato» ha detto Carmelo. Per carità, visto quello che ha fatto Pedrosa l’eccezione è stata “cosa buona e giusta”, ma credo che la dica lunga su come si riesca sempre a trovare una scappatoia…
IO L’AVEVO DETTO
Andrea Dovizioso, mercoledì precedente il GP: “Sono così in difficoltà a Valencia, che quando penso a quel GP mi viene il mal di testa”. GP Comunità Valencia: 1. Andrea Dovizioso.