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Losail - Ieri, durante la punzonatura delle moto, avevo notato come le Ducati ufficiali avessero lo scarico corto e non quello lungo visto nei test invernali (foto nel live di moto.it). Per la verità, anche durante i test i piloti avevano alternato l’utilizzo dello scarico corto con quello lungo; quindi ieri, non ci avevo fatto caso più di tanto. Oggi, però, si viene a sapere che i due piloti ufficiali hanno scelto il motore 2021: ecco, quindi, che lo scarico corto poteva indirizzarmi immediatamente verso questa decisione. Per la verità, non è nemmeno corretto dire che il motore punzonato da Ducati sia quello dello scorso anno, ma piuttosto un versione di mezzo tra il 2021 e il 2022, scartato nella sua configurazione originale per una erogazione ritenuta non all’altezza sia da Pecco Bagnaia sia da Jack Miller.
“Dobbiamo lavorare per adattare la vecchia elettronica al nuovo motore” aveva sempre ripetuto Pecco durante i test, aggiungendo però: “Il potenziale è più alto di quello vecchio”. Finita la sessione in Indonesia, il confronto con gli ingegneri e l’analisi dei dati ha portato però a qualche cambiamento: il motore 2022 non è stato completamente abbandonato, ma modificato in alcuni aspetti.
Per questo è giusto parlare di 2021 e mezzo, più che di 2021: ci sono delle differenze rispetto a quello dell’anno scorso, ma non è quello visto in Malesia e in Indonesia. Quindi è stata fatta una evoluzione, ma minore rispetto all’idea originale. Motivo? Come detto, il prototipo 2022 aveva una erogazione che non piaceva ai due piloti ufficiali. Al momento, la scelta pare essere il motore 2022 (o meglio 2021 e mezzo, appunto...) per Bagnaia e Miller, denominato Spec-A, mentre gli altri girano con Spec-B.
Per quanto riguarda quanto accaduto nella MSMA - di cui leggete a parte - ecco cosa ci ha detto Paolo Ciabatti, che sarà il protagonista del 57esimo episodio di #atuttogas, il podcast online da domenica 6 marzo.
“Cinque costruttori vogliono togliere l’abbassatore anteriore a partire dal 2023. La posizione Ducati non può che essere una: noi crediamo che non sia corretto cercare di vietare un sistema consentito dal regolamento, con un costruttore che ha speso tempo e denaro per renderlo utilizzabile in gara. È un campionato per prototipi: cambiare un regolamento perché un costruttore è più avanti degli altri è deplorevole. In questo momento nessuno dice che il nostro sistema è irregolare: non lo possono dire. Chiedono che il regolamento venga riscritto perché questo sistema non possa essere utilizzato in futuro, per scuse futili, tipo che non può essere usato su una moto di serie - allora lo stesso discorso andrebbe fatto per i freni in carbonio o per le valvole pneumatiche - o per costi, quando ci sono Case che pagano i loro piloti più di 10 milioni di euro. Ritengpo che ogni azienda decida di spendere i soldi come meglio creda: noi puntiamo sull’innovazione tecnologica”.
Questa la posizione della Ducati, a mio modo di vedere assolutamente condivisibile. Ma nel 2023, c’è da scommetterci, l’abbassatore anteriore verrà vietato.