MotoGP. Hervé Poncharal: "I team satellite più importanti che mai"

MotoGP. Hervé Poncharal: "I team satellite più importanti che mai"
È il fenomeno nuovo della MotoGP: i piloti dei team satellite vincono le gare e sono tra i primi in campionato. Da Quartararo che è il leader in classifica a Oliveira che ha vinto in Stiria. E Miller di Pramac è spesso davanti ai ducatisti ufficiali...
4 settembre 2020

Interessanti considerazioni di Hervé Poncharal sul sito speedweek.com. Il proprietario di Tech3 fa notare che tre piloti dei team satellite figurano nelle prime sei posizioni della classifica mondiale: Fabio Quartararo di Yamaha-Petronas che con due successi è il leader provvisorio dopo cinque prove, Jack Miller con la Ducati-Pramac che è terzo con due podi, Takaaki Nakagami con la Honda LCR. E la prima vittoria del team di Poncharal, con Miguel Oliveira nel GP della Stiria, ha un significato particolare.

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

"Per noi - ha detto Hervè - era importante dimostrare a KTM, alla MotoGP e al mondo intero che siamo allo stesso livello dei team ufficiali perché disponiamo dello stesso materiale. Questa è la strategia di ogni costruttore, in questa fase storica, e comporta notevoli vantaggi".

Quando è entrato nell'orbita KTM dopo vent'anni con Yamaha, Poncharal ha messo proprio questa condizione: tutti con lo stesso materiale.

"Ma erano già dello stesso parere prima ancora che aprissi bocca - assicura il manager - perché per noi non ha alcun senso portare in pista delle moto che sono già un ricordo del passato. Perché poi non hai alcun interesse ad ascoltare i feedback dei piloti. Oggi Oliveira guida tecnicamente la stessa moto di Binder, e quando gli hanno chiesto se voleva il posto di pilota ufficiale ha voluto continuare con Tech3 per un altro anno....".

Poncharal tiene anche a precisare che non ha nulla da rimproverare a Yamaha per le strategie del passato. Allora si faceva così, punto e basta. Oggi anche Yamaha ha imparato la lezione e con Il team satellite del manager Razali, supportato da uno sponsor importante come Petronas, sta facendo un ottimo lavoro.

"Una volta ti sentivi un peso, per la casa costruttrice, eri di fatto una squadra di serie B e magari dovevi scegliere un pilota in base al budget, agli sponsor che si portava dietro. Il primo obiettivo che avevo era quello di non finire in bancarotta. Le moto avevano un paio d'anni di lavoro, la casa ti seguiva e di fatto giocavi sul tavolo di Dorna, per aver una griglia completa e far fruttare il materiale riciclato".

Poncharal è anche presidente di IRTA, è un abile politico. Ma resta anche un grande appassionato, è fiero del supporto che la sua squadra e in particolare lo storico direttore tecnico Guy Coulon danno a KTM, ma attribuisce la giusta importanza alle nuove regole che hanno cambiato la realtà.

"Anche Suzuki e Aprilia sentono oggi la necessità di avere un team satellite per accelerare lo sviluppo e raccogliere risultati in fretta. Ezpeleta sa come la pensiamo, che cioè l'ideale sarebbe sei costruttori con quattro moto ciascuno e ventiquattro piloti in pista. Sarebbe importante per i costruttori e anche per i team indipendenti, che così guadagnano importanza e possono giocarsi meglio le loro carte".