MotoGP. I campionissimi fanno più di 300 punti a stagione

MotoGP. I campionissimi fanno più di 300 punti a stagione
Come si distingue un “fuoriclasse” da un bravissimo pilota? Una statistica può essere di aiuto per dare la risposta: i fenomeni trionfano in tutte le classi e conquistano il titolo ottenendo almeno il 50% di vittorie sulle gare disputate. Come Rossi, Stoner, Lorenzo e Marquez
1 novembre 2021

Da quando le gare nel Motomondiale sono 16 o più, cioè dalla metà degli anni ‘90 c’è una statistica abbastanza attendibile sulla forza e la consistenza dei piloti che vincono i mondiali: un fuoriclasse vince i campionati facendo almeno 300 punti, ovvero conquista almeno il 50% di vittorie e qualche altro podio, dato che indica una grande costanza di rendimento lungo tutta la stagione, oltre a una velocità da riferimento. Naturalmente, ci sono anche i mondiali vinti da piloti che fanno meno di 300 punti, ma se guardiamo i plurititolati recenti si vede che tutti hanno quasi sempre fatto 300 punti o più. Sono quelli che possiamo definire come fuoriclasse. Nel dettaglio: 

Valentino Rossi ha vinto 9 mondiali e in tutti ha fatto più di 300 punti, 8 volte su 9 ha conquistato almeno il 50% delle gare;

Jorge Lorenzo ha vinto 5 mondiali e 4 volte su 5 ha fatto più di 300 punti, in 3 occasioni ha vinto almeno il 50% delle gare;

Marc Marquez ha vinto 8 mondiali, totalizzando per 6 volte più di 300 punti (le altre 2 ne ha fatti 298). 4 volte ha conquistato almeno il 50% delle gare;

Casey Stoner, 2 mondiali entrambi vinti con oltre 300 punti e con oltre il 50% delle vittorie.

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Negli ultimi 20 anni di Motomondiale sono due i piloti che sono riusciti a vincere qualche campionato ma senza la costanza di Rossi, Lorenzo, Stoner e Marquez. 

Nicky Hayden vinse nel 2006 con 252 punti e sole 2 vittorie. Nel 2000 Kenny Roberts Junior ottenne 258 punti con 4 vittorie. Sono vittorie occasionali in periodi di transizione. Roberts vinse nell’intermezzo tra il regno Doohan e quello di Rossi e Hayden approfittò di un anno di difficoltà del Dottore e della fine dell’epoca di piloti come Biaggi e Capirossi.

Per quanto riguarda Joan Mir, campione del mondo in carica, ha vinto il mondiale totalizzando solo 171 punti, ma in un campionato di sole 14 gare: in ogni caso, la sua media punti (12,21 a gara) è tra le più basse di sempre.
 

Un altro aspetto importante del processo di crescita di un fuoriclasse è la capacità di affermarsi in tutte le classi: Rossi e Marquez hanno vinto il mondiale in tutte le categorie in cui hanno corso, Lorenzo in 2 su 3. Un altro campione, Dani Pedrosa, ha vinto i mondiali in 2 categorie su 3 e per essere un fuoriclasse gli è mancato solo il titolo nella massima categoria, dove però per 2 volte ha raggiunto i 300 punti: nel 2012 e nel 2013. Pedrosa è il pilota con più GP vinti in MotoGP senza aver vinto il Mondiale. Gli italiani Franco Morbidelli e Pecco Bagnaia hanno hanno conquistato il titolo della Moto2, entrambi superando la fatidica quota 300 e nel 2022 saranno tra i candidati al titolo.

Insomma, fateci caso, per essere considerati fuoriclasse ci sono delle tappe da seguire: vincere ogni anno molte gare, fare molti podi, essere costanti, cadere poco e affermarsi in più categorie. Fabio Quartararo, a 2 gare dalla fine del campionato, ha ottenuto 267 punti: rimanendone 50 da assegnare, il pilota della Yamaha può potenzialmente arrivare a 317 punti ed entrare di diritto nella categoria dei fuoriclasse.

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