MotoGP. I commenti dei piloti dopo il GP d'Australia 2016

MotoGP. I commenti dei piloti dopo il GP d'Australia 2016
Marquez: “Sono umano”, Lorenzo: “Soffro la mancanza di grip”, Vinales: “Peccato per la qualifica”
23 ottobre 2016

PHILLIP ISLAND – Se fosse partito meglio, Maverick Vinales avrebbe anche potuto battere Valentino Rossi: la sua è comunque stata una grande prestazione. A lungo, ha lottato per il terzo posto, poi, nel finale ha rallentato, ma Andrea Dovizioso ha disputato una buona gara. Cosa che non è riuscita a Jorge Lorenzo: il suo è stato un altro GP da dimenticare. Per Marc Marquez una caduta inaspettata dopo il dominio in prova e nei primi nove giri della gara.


MARQUEZ (caduto): “SONO UMANO”

«E’ stato totalmente un mio errore: ho frenato troppo tardi, ma ho cercato lo stesso di fare la curva. Sono sempre stato concentrato per tutto il fine settimana, ma in gara ho sbagliato, come nel 2014, mentre ero in testa con margine, forse per un eccesso di confidenza: siamo umani, non macchine. Ci può stare che dopo aver conquistato il titolo non ci sia la stessa concentrazione: ero primo, mi sentivo bene sulla moto, ma ho sbagliato».


VINALES (3° a 5”309): “PECCATO PER LA QUALIFICA”

«Peccato non essere riuscito a raggiungere Rossi nel finale: avevo un passo migliore del suo. Nei primi giri ho cercato di gestire il consumo della gomma, per attaccare nel finale: porto a casa un altro terzo posto dopo un fine settimana disastroso. Se avessi fatto meglio in qualifica, avrei potuto stare con Crutchlow, ma sono comunque contento del mio podio. La Suzuki è cresciuta e io guido meglio: al secondo posto in campionato non ci penso, ma al terzo sì: ci proverò fino alla fine, sarebbe un risultato fantastico».
 

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DOVIZIOSO (4° a 9”157): “HO SFRUTTATO I PUNTI FORTI DELLA DUCATI”

«Sono molto contento per come è andata: abbiamo portato a casa un buon risultato nonostante condizioni difficili. Sono soddisfatto per come ho gestito la gara: c’erano alcune curve dove perdevo molto, ma ho sfruttato al meglio i nostri punti forti, la velocità della Ducati in rettilineo e l’efficacia in frenata. Ho guidato in maniera chirurgica, con grande precisione, sapendo esattamente cosa fare in ogni curva. Qui nel 2015 avevo fatto una delle mie peggiori gare con la Ducati, mentre quest’anno ho sfiorato il podio, prima che a otto giri dalla fine il calo della gomma posteriore mi impedisse di spingere oltre. Andiamo in Malesia contenti: Sepang è una delle mie piste preferite. E’ stata completamente riasfaltata, non vedo l’ora di essere lì».


LORENZO (6° a 20”125): “PENSAVO SOLO A NON CADERE”

«Quando la pista è fredda, quando c’è poco grip, io soffro più di altri le gomme dure della Michelin. Io sono un pilota molto preciso, ma in queste condizioni bisogna essere più aggressivi, come lo sono Rossi e P. Esaprgaro. Ma non posso cambiare il mio stile dopo 15-20 anni: in pista guidavo con la sensazione di cadere da un momento all’altro, l’obiettivo era solo quello di uscire da ogni curva, non quello di andare forte: così è normale essere in difficoltà. Ma a Sepang si può pensare di vincere».

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