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GP di Gran Bretagna, gara numero 12 del 2019 (leggi le statistiche). A Silverstone si corre da 10 anni consecutivi, mentre il primo GP venne disputato nel 1977; l’anno scorso, però, la gara fu annullata per la pioggia: l’asfalto non drenava a sufficienza. Si arriva a Silverstone con Marc Marquez forte di 58 punti di vantaggio su Andrea Dovizioso: ovvero più di due gare di margine, quando alla fine ne mancano otto (Gran Bretagna compresa) con 200 punti da assegnare. Ecco quali potrebbero essere i temi caldi del GP.
Dopo quanto accaduto nel 2018, con la direzione gara costretta ad annullare la gara per l’acqua (poca) in pista, l’asfalto è stato completamente rifatto. Non al meglio, stando alle dichiarazioni di alcuni piloti della F.1, che qui ha corso il mese scorso. Il nuovo asfalto rappresenta una grossa incognita per la Michelin, che arriva senza sapere nulla su tenuta, grip, impermeabilità, e così via. Una grossa incognita sul GP e una grande sfida per la Casa francese.
Ne abbiamo già parlato su moto.it (Jorge Lorenzo /Honda, quale futuro?): il ritorno in pista di Lorenzo, dopo due mesi di assenza per l’infortunio in Olanda, rappresenta l’evento più importante di questo GP. Qui Lorenzo è sempre andato fortissimo e nel 2013 e nel 2014 la sfida con Marquez fu meravigliosa, risolta in entrambi i casi all’ultimo giro, con Jorge trionfatore il primo anno e Marc il secondo. Difficilmente Lorenzo potrà essere competitivo come allora e come lo era stato nel 2018, quando conquistò la pole davanti al compagno di squadra Andrea Dovizioso, ma la speranza è sempre l’ultima a morire. Il motomondiale ha bisogno che un campione come Lorenzo torni al più presto competitivo.
Per un campione come lui, la sconfitta subita in Austria brucia, eccome: è fortemente probabile che qui Marc corra con un solo obiettivo, vincere a ogni costo. Considerando le sue caratteristiche e quelle della moto, Silverstone si adatta perfettamente a questo scopo.
Dopo le ottime prestazioni in Rep. Ceca (2°) e Austria (1°), ci si aspetta una conferma da Andrea Dovizioso e dalla Ducati anche su questa pista: qui la Desmosedici non è così a suo agio come lo era a Zeltweg, ma si può fare bene anche in Gran Bretagna. Non solo: qui dovrebbe tornare competitivo anche Danilo Petrucci, che nel 2015 (sotto l’acqua) ottenne il suo primo podio in MotoGP.
Su questa pista, Maverick Vinales è sempre andato fortissimo, in qualsiasi cilindrata e nel 2016 ha conquistato con la Suzuki la prima vittoria in MotoGP, riportando la Casa giapponese sul gradino più alto del podio dopo nove anni. Le ultime prestazioni sono state al di sotto delle aspettative, ma Vinales e la Yamaha possono fare bene su questo tracciato.
Dopo il GP d’Austria, Valentino Rossi è tornato a essere il primo pilota Yamaha in classifica generale, ma non basta: a Silverstone Valentino deve tornare a lottare per il podio, che ormai gli manca da quattro mesi e otto gare, quando fu secondo ad Austin dietro a Rins. Un periodo lunghissimo.