MotoGP, i test di Jerez. I commenti di Quartararo, Dovizioso, Morbidelli e Mir

MotoGP, i test di Jerez. I commenti di Quartararo, Dovizioso, Morbidelli e Mir
Le dichiarazioni dei quattro protagonisti al termine della due giorni di prove spagnola. Ora appuntamento al 2022
19 novembre 2021

Le voci di Fabio Quartararo, Franco Morbidelli, Andrea Dovizioso e Joan Mir al termine della seconda giornata di prove sul circuito di Jerez.

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Fabio Quartararo: "Test negativo, ma non sono preoccupato"

"Non sono preoccupato, ma sembra che la Ducati abbia fatto un altro passo in avanti. Speriamo di farne uno noi in Malesia. E’ molto bello avere Cal Crutchlow nella squadra, ci sta aiutando, proviamo materiale già testato da lui.

La nuova carenatura ha pochi nuovi dettagli, ma sembra migliore: non è facile valutarla, ma sembra un miglioramento. Per quanto riguarda invece il telaio ne abbiamo utilizzato uno nuovo, ma non ho sentito nessun miglioramento. Stiamo cercando più grip al posteriore, ma non l’abbiamo trovato. Non è stata una giornata troppo positiva, ma Yamaha sa dove migliorare.

Vado in vacanza come campione del mondo, sono felice, non sono preoccupato. Yamaha sta lavorando duro. Qui il test non è andato come avremmo voluto, ma sono sicuro che stanno lavorando duro. Sono contento di tornare a casa dalla mia famiglia.

E’ un po’ strano, qui, aver visto 10 km/h di differenza rispetto alla Ducati. Credo dobbiamo lavorare tanto sull’aerodinamica per tenere più schiacciata la moto in accelerazione. Ma non è solo questione di moto: non mi piace dire 'la loro moto è migliore'. Pecco sta guidando molto bene la Desmosedici, adesso è molto forte".

Jerez. Franco Morbidelli (Yamaha)
Jerez. Franco Morbidelli (Yamaha)

 

Franco Morbidelli: "Adesso devo pensare al ginocchio"

"E’ stata una giornata complicata per il vento. Non ho potuto guidare nel modo giusto, così fatico molto di più. Non abbiamo fatto tanti giri, ma abbiamo completato il programma previsto. Purtroppo non si è potuto verificare bene il materiale, perché non c’erano le condizioni, non aveva senso spingere più di tanto. Adesso devo pensare a recuperare il completo movimento del ginocchio.

Quando sei dietro e quando vedi questa costanza di rendimento da parte dei tuoi avversari è normale preoccuparsi un po’. Adesso bisogna pensare a come fare per migliorare nel 2022, nella mia testa c’è questo adesso.

Prima dell’operazione il ginocchio era senza legamento, quindi più libero, dovevo solo stare attento fuori dalla pista a non fare movimenti inconsulti, mentre adesso, dopo l’operazione, il ginocchio passa un periodo nel quale è 'arrabbiato' ha subito una operazione. Stacchi un tendine per farlo diventare un legamento, i due menischi che sono stati suturati: lì in mezzo c’è un bel casino che abbiamo cercato di sistemare. Ci vuole tempo.

In questo momento mi sento peggio di Le Mans, per esempio. Faccio più fatica, ma spero che in futuro il ginocchio tornerà come prima, come dicono i dottori, e potrò tornare a giocare a calcio, allenarmi con il cross e a fare la vita normale.

Psicologicamente è stata dura, complicata questa stagione, ma tutte le situazioni complicate, se ci credi e rimani forte, si risolvono in una maniera positiva. Non posso assolutamente lamentarmi, sono nel team ufficiale, c’è una intera fabbrica che lavora alle mie spalle. E’ stato un anno completo, molto intenso, positivo e negativo”.

Jerez. Andrea Dovizioso (Yamaha)
Jerez. Andrea Dovizioso (Yamaha)

 

Andrea Dovizioso: "Bisogna adattarsi: non è facile, ma ci sono già passato"

“In frenata c’è stato il più grande cambiamento con la moto 2022, si può frenare più duramente. Anche il motore ha degli aggiornamenti, spinge più forte. Il DNA è simile, la devi guidare più o meno allo stesso modo.

Quartararo è sempre veloce, lui è il riferimento, mi aspettavo più o meno quello che ho sentito. Lui guida veramente bene, ma il mio giro non è stato male, ho usato la media posteriore. Ma non mi viene naturale, devo studiare i dati, fermarmi, studiarli di nuovo: è durissima fare qualcosa in un modo differente.

Purtroppo oggi c’era anche parecchio vento: nel pomeriggio abbiamo fatto un passo in avanti, non di moto, ma di guida. Non sono davanti, ma il mio passo non è male.

Io e Quartararo siamo in una situazione differente: lui può usare il potenziale facilmente, può capire se e quanto c’è stato un miglioramento. Io sto ancora faticando a trovare il modo per guidare la moto. Lui, inoltre, ha guidato solo la Yamaha, si è adattato a questa moto, io vengo da altre moto. Lui si è adattato al 100% alle caratteristiche della M1.

Con questa moto si può essere più aggressivi in frenata, ma la realtà è che con la Yamaha devi essere molto dolce rispetto a quanto ho guidato in passato. La differenza è sotto questo aspetto.

Per far diventare lo stile naturale ci vuole tempo, devi adattarti: tu rimani con certe caratteristiche, ma ti puoi adattare. Quanto ci riesci dipende da te, da quanto sei aperto con la mente: è complicato, ma ci sono già passato diverse volte nella mia carriera. Non si può fare un “reset” completo, la bravura è continuare a migliorare piano piano e mai tornare indietro, cosa che sono riuscito a fare nelle cinque gare e nei test. Ci vuole di più, ma se continui a migliorare ti avvicini a guidare veramente bene: quando cominci ad andare più forte, puoi avere la situazione sotto controllo.

I tempi sono buoni, non buonissimi, guidando in una via di mezzo. Se riesco ad avvicinarmi come velocità è perché mi sono adattato meglio. Provare la 2021 avrebbe potuto avere un senso, ma non era fondamentale. Adesso io non ho provato quello che ha provato Fabio, io sto usando una moto che probabilmente non è quella del prossimo anno. Non so se in Malesia andremo con due telai differenti.

Pecco ha fatto un tempo esagerato, ma gli altri sono andati come al solito, da fuori non puoi capire quanto è migliorata la moto. La differenza l’ha fatta Bagnaia, gli altri sono in linea con la stagione".

Jerez. Joan Mir (Suzuki)
Jerez. Joan Mir (Suzuki)

 

Joan Mir: "Qualcosa è cambiato in Suzuki: adesso si lavora meglio"

“E’ stato più difficile di ieri per le condizioni, non mi piace troppo il vento. Ma era importante provare qualcosa e capire il funzionamento. Per quanto riguarda il motore sono contento della direzione che abbiamo preso. Ci sono ancora un paio di cose da provare. Per il momento sono soddisfatto.

Non ho guidato perfettamente, sono stato più concentrato a provare il materiale, si poteva essere più veloci, ma il feeling è buono. Adesso sarà importante vedere cosa porteranno nel prossimo test. Il motore nuovo ha più potenza ed è anche importante come usare questa potenza. Il materiale portato ci permette di mettere meglio la potenza sull’asfalto. Adesso bisogna studiare bene i dati. Non è una rivoluzione, ma è stato fatto un passo in avanti.

La Ducati quest’anno è andata molto forte, speriamo che non facciano un passo in avanti troppo grande e che noi riusciamo a farlo più grande di loro. E’ cambiato qualcosa in positivo in Suzuki, hanno fatto tanto lavoro: adesso bisogna verificare tutto durante l’inverno, sono ottimista di quanto ha fatto la squadra.

Vado in vacanza con animo positivo, voglio tornare più forte di prima. Negli ultimi anni abbiamo visto dei passi in avanti nell’aerodinamica: credo che si andrà sempre di più verso questa direzione".