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Come anticipato da Sky questa mattina, è confermato che la data dell'appello al TAS di Andrea Iannone, fatto dall’avvocato Antonio De Rensis che segue Andrea dall’inizio di questa vicenda, è stata fissata al 15 ottobre. Iannone, sanzionato fino a giugno 2021 con l’accusa di aver preso sostanze dopanti, è stato però scagionato in primo grado dalla volontarietà: in pratica, con sentenza scritta, è stato riconosciuto che Iannone ha ingerito involontariamente e del tutto a sua insaputa, sostante illecite contenute nella carne. Per questo è stato fatto ricorso al TAS per eliminare la squalifica fino a giugno 2021, ma, a quel punto, si è messa di mezzo la WADA, l’agenzia mondiale antidoping, portando a uno slittamento continuo dell’udienza, fino ad arrivare al 15 ottobre.
Iannone, quindi, non potrà tornare in pista: un brutto colpo, anche in previsione futura, perché così Andrea rischia di stare fermo a lungo. Massimo Rivola, amministratore delegato di Aprilia Racing, fa sapere che “Aprilia continua ad avere fiducia in Andrea e lo aspetterà fino alla sentenza”, chiudendo così la porta a chi la sta bussando da un po’, come Cal Crutchlow, per esempio.