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Si sorride. Ci si emoziona. Ci si può perfino immedesimare. Senza retorica. SIC, il film di Alice Filippi dedicato a Marco Simoncelli, arriva nelle sale: in anteprima il 21 dicembre a Riccione, il 28 e 29 dicembre in tutta Italia. E’ stato presentato alla stampa oggi, con presenti, tra gli altri, la regista e Paolo Simoncelli, papà di Marco.
“Da quando sono nata - racconta Alice - a casa mia per vent’anni si è parlato di motori, carburatori, traiettorie (il fratello Luca è pilota d’auto, NDA). In televisione vedevamo solo gare di motori, a due o a quattro ruote non importava. Questa è stata la mia infanzia. Il motorsport è uno sport di famiglia incredibile, perché le gare sono lontane, i fine settimana sono 'lunghi', si parte tutti insieme e si va in circuito. E lo stato d’animo di tutta la famiglia dipende dal risultato di tuo fratello: vinci e perdi tutti insieme. E questo succede dalle minimoto fino alla MotoGP, dai kart fino alla F.1: cambiano i traguardi, ma la famiglia è sempre lì. Ha ragione Paolo (Simoncelli, NDA) quando dice: 'io ero sulla moto con lui, quello che faceva Marco in pista, io lo pensavo fuori dalla pista'”.
Quanto ha ragione Alice. E’ probabilmente questa sensibilità verso le corse, la consapevolezza di cosa significhi essere pilota e la famiglia di un pilota, che ha persuaso Paolo a realizzare questo film.
“Il problema più grosso è stato convincere Rossella, la mamma: lei non vorrebbe fare niente su Marco, lo vorrebbe tenere per sé e non farlo uscire dalla famiglia. Poi si è presentata da noi Alice e io ho pensato: ma questa dove crede di andare… Invece mi ha convinto e io ho martellato la mamma: Marco, le ho detto, è una leggenda, c’è una fondazione, non possiamo nasconderci. Ecco, Alice ha trasmesso l’energia e la voglia di fare questo film: ho rischiato il divorzio, ma poi è andata bene…”.
La regista ha scelto di raccontare un periodo specifico della carriera di Marco, i tre anni dal 2006 al 2008. Il primo, difficilissimo, quello che lo avrebbe dovuto portare a coronare il sogno di bambino (“Voglio diventare campione del mondo”, scriveva il Sic dappertutto, sui diari, a scuola, sul muro di casa, NDA), ma che si è trasformato in un incubo (“Marco voleva smettere” svela nel film papà Paolo). Quindi la sofferenza per una stagione difficilissima, la capacità di non mollare, fino a trovare le persone per lui giuste per arrivare effettivamente a coronare il sogno di bambino. Alice Filippi ha scelto la cronaca per farci entrare nel mondo di Marco, per conoscerlo meglio, per tornare a condividere con lui un po’ di quei momenti che lo hanno fatto diventare uno dei personaggi più amati del motociclismo e, più in generale, dello sport. Il racconto si sviluppa attraverso immagini indimenticabili e affascinanti, con la voce narrante di (in ordine di apparizione): Paolo Simoncelli, Mattia Pasini, GianMarco Giannini, Valentino Rossi, Aldo Drudi, Sanzio Raffaelli, Claudio Costa, Giampiero Sacchi, Paolo Beltramo, Alberto Gomez, Alvaro Bautista, Aligi Deganello, Carlo Casabianca, Carlo Pernat.
La scelta della cronaca della stagione che ha portato Marco al titolo della 250, toglie retorica, lasciando intatta la freschezza del personaggio: si capisce bene di che persona meravigliosa ci abbia privato il maledetto incidente del 23 ottobre 2011 in Malesia, proprio lì, nel circuito la sui sigla è S.I.C, Speang International Circuit.
Una piccola considerazione, prima di consigliare ad andare a vedere il film: ci sono delle immagini di cadute di Marco che mettono i brividi, sapendo poi cosa è successo a Sepang quel terribile giorno.