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Al box Aprilia di Misano si è rivisto Andrea Iannone. Ne abbiamo parlato, Andrea ha rivelato, tra le altre cose, che gli è vietato persino allenarsi con la moto, visto che non è nemmeno libero di girare in pista con una stradale. E la situazione resta sospesa in attesa del 15 ottobre, quando dovrebbe finalmente arrivare una sentenza definitiva.
Ricapitolando la situazione, Iannone sta scontando una sospensione di diciotto mesi, decisa dalla Federazione Internazionale alla fine dell’anno scorso.
I legali del pilota hanno presentato ricorso, l’assunzione involontaria della sostanza proibita sembra una circostanza accettata da tutti e persino scritta nella sentenza, ma di fatto sarà la TAS a decidere, appunto, nell’udienza di appello della metà di ottobre. I tempi si sono allungati quando la WADA, l’agenzia mondiale del doping, si è messa in mezzo, come spesso accade.
Quando si parla di Iannone si spargono fiducia e ottimismo. Lo ha fatto anche il suo compagno di team Aleix Espargaró, che ha tenuto a dichiarare di aver visto a Misano un Andrea rilassato.
"E' stato bello incontrare Andrea lo scorso fine settimana - ha detto il pilota Aprilia - e ho visto uno Iannone molto più rilassato. Mi ha aiutato durante la sessione, parlando con gli ingegneri e così via. Quest'ultimo anno è stato molto difficile per lui, vederlo con la sua squadra è stata una buona notizia per l'Aprilia. La vita ti mette alla prova più volte, ed è normale che tu possa cambiare quando questo accade. Speriamo di avere buone notizie il mese prossimo".
L'Aprilia ha sostituito Iannone con il collaudatore Bradley Smith, e ha sempre preso le parti del suo pilota squalificato, ribadendo più volte che avrebbe atteso la sentenza definitiva prima di decidere la squadra del futuro. In teoria Andrea potrebbe tornare a correre tra pochi mesi, e in questo caso l'Aprilia lo confermerà, in caso diverso si penserà a sostituirlo. I nomi che circolano sono quelli di Andrea Dovizioso e più probabilmente Cal Crutchlow.
Ma certamente è clamoroso che una squadra della MotoGP si trovi in una situazione così paradossale: sospesa per mesi in un limbo indefinito, senza poter contare sul pilota che ritiene la miglior scelta per la sua moto, costretta di fatto ad allinearsi con un pilota soltanto. Massimo Rivola non si è mai nascosto e ha sempre confermato la fiducia in Andrea Iannone. Una presa di posizione più che rispettabile, ma ci si chiede: possibile che non si potesse trovare una soluzione diversa?
Colpisce, in particolare, il silenzio assoluto di FIM e Dorna intorno a questa difficile situazione. La squadra sta subendo un danno enorme, la crescita della nuova RS-GP, promettente da subito, è pesantemente rallentata dalla mancanza di un secondo pilota esperto e competitivo, le prestazioni in gara sono conseguentemente deludenti, molto inferiori alle possibilità reali.
Carmelo Ezpeleta ha sempre messo le squadre al centro dei sui progetti, all’inizio di questa difficile stagione condizionata dal Covid, Dorna è intervenuta con sostanziosi aiuti economici per sostenere le realtà più a rischio. Tutto molto apprezzabile, ma perché non si è mai sentita una parola di Dorna a sostegno del team Aprilia? E la FIM, che di fatto in questa vicenda è stata scavalcata dalla Wada, non poteva in alcun modo intervenire?