25 marzo 2017
- ore 17:14
Alcune considerazioni su quanto sta accadendo a Losail.
1) Come purtroppo accade sempre, in MotoGP si pensa solo a risolvere i problemi, non a prevenirli. Mi spiego meglio: un conto è se, in mezzo al deserto, improvvisamente si mette a piovere. In questo caso, sì, è un evento imprevedibile. Ma non è questo il caso: è da una settimana che si parla di possibilità di pioggia in questi giorni. Ecco, io penso che l’organizzatore, deve pianificare perfettamente tutte le possibilità: asciutto, bagnato, umido, essere pronto con una programmazione studiata nel dettaglio per qualsiasi evenienza. Purtroppo, ancora una volta, non è successo questa volta. Mi spiego meglio: il turno aggiuntivo delle 18 era stato programmato dopo richiesta di alcuni team manager, non perché programmato precedentemente. Quando è saltato quel turno, si è pensato di chiedere ai piloti della Moto3 di entrare in pista, per poi rivedere il programma dopo le giuste proteste dei team manager. Insomma, come sempre si procede per tentativi, non seguendo una logica programmata prima. Altro aspetto da sottolineare: quando si è dato l’ok per correre con il bagnato, non si è pensato alle condizioni intermedie, alle possibilità che si formassero dei rigagnoli, che questa pista non fosse stata studiata per drenare l’acqua;
2) Detto questo, attualmente non si può che agire così: è giusto attendere per capire se le condizioni della pista possono migliorare. Ma non si può attendere all’infinito, per rispetto dei piloti bisogna prendere una decisione a breve.