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Una carezza e un pugno. Jorge Lorenzo è così: se con una mano accosta, con l’altra deve menare, per dirla con termini boccistici. Nonostante i 33 anni compiuti da pochissimi giorni, compleanno “festeggiato” in famiglia, sembra che il maiorchino non intenda mitigare il suo istinto. Nel bene e nel male. Ieri la carezza è toccata ad Andrea Iannone, il pugno addirittura a Giacomo Agostini. Dal quale, per dirla tutta, il campione spagnolo si è sentito provocato.
“Cosa vuole da me? Non gli devo mica dei soldi – ha scritto su Instagram Lorenzo, replicando alle dichiarazioni del quindici volte campione del mondo italiano – Sostiene che ho fallito in Ducati. E’ facile parlare e giudicare quando sono cinquanta anni che non si fanno corse in moto”. Parole durissime, e non proprio educate verso chi ha vinto il triplo dei suoi mondiali, con Agostini che in una intervista alla Gazzetta dello Sport aveva definito improbabile un ritorno alle gare di Lorenzo. Secondo Agostini, il maiorchino non è più competitivo perché non è più un pilota nella testa, e poco c’entrato gli adattamenti alla moto e le modifiche con tempi e risultati che, in Ducati e soprattutto in Honda, sono stati troppo deludenti per essere riconducibili alle sole problematiche tecniche.
Non solo repliche seccate, però, per Jorge Lorenzo. Il cinque volte campione del mondo, infatti, ha voluto incontrare in questi giorni Andrea Iannone, che come lui vive a Lugano, sulle rive del lago.
Lo stesso Iannone nei giorni scorsi aveva detto che Lorenzo era stato uno dei pochissimi piloti ad averlo chiamato dopo la squalifica per doping. Un gesto molto apprezzato dal portacolori di Aprilia, che come è noto sta attraversando un periodo terribile. A testimoniare l’incontro tra i due anche una foto pubblicata su Instagram dallo stesso Lorenzo, con parole di rara umanità verso il pilota italiano. “Sono tutti tuoi amici quando le cose vanno bene, ma molti scompaiono quando hai problemi – scrive Lorenzo nel post che accompagna la foto - Non mi considero un amico di Andrea Iannone e non ho mai caricato una foto con lui. Quindi, forse perché mi è sempre piaciuto fare il contrario, non vedo un momento migliore che farlo oggi, quando sicuramente ne ha più bisogno. Ieri siamo andati a fare una passeggiata sul lago e abbiamo chiacchierato per un po'. Scherzando e ricordando alcuni aneddoti, gli ho anche chiesto del suo problema. La verità può conoscerla solo lui, ma quando lo ascoltavo lo vedevo sereno e le sue argomentazioni mi convincevano. Come tutti, sicuramente Andrea ha commesso degli errori in passato, ma credo che questa volta l'errore non sia affatto stato volontario. Quindi spero, e spero tanto, che prima o poi sarà considerato libero di praticare ciò che fa meglio. Alla fine il suo personaggio può piacere o non piacere, ma è chiaro che il ragazzo ha talento e velocità. E come ho detto ieri: il talento non si compra e non si dimentica."