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89, come il numero che Jorge Martin usa da quando nel 2021 è passato in MotoGP: “Ho sempre corso con il numero 88, ma che in questa categoria era già occupato da Miguel Oliveira. Così ho pensato che fosse bello scegliere l’89, io gli dò questo significato: è un altro passo in più, 88+1…”.
Nel podcast, Jorge spiega perché aveva scelto l’88. Poi, il pilota del team Pramac parla del rapporto con suo padre, Angel, sempre al suo fianco: “E’ fondamentale che sia con me. Io sono uno molto solitario, mi aiuta un po’ nei momenti difficili”. Martin parla delle sue qualità in pista e sugli aspetti da migliorare, su cosa non ha funzionato nel 2022: “Se avessi avuto la GP21 sarebbe stato più facile” afferma convinto, con il pensiero già rivolto al 2023 (“Vi spiego cosa devo fare per puntare in alto”). Come ha iniziato a correre il 24enne di Madrid? “E’ stato veramente difficile arrivare nel motomondiale: non avevamo soldi. Poi…”.
Poi, Jorge è riuscito ad arrivare alla Moto3 con la Mahindra (“Non mi trovavo con quella moto, ho imparato tanto da Bagnaia, il mio compagno di squadra di allora”), quindi la Honda con il team Gresini, al quale era molto legato. Il passaggio in Moto2 è stato più difficoltoso del previsto: “Ma sono comunque andato forte”. Tanti gli incidenti di Martin: “Purtroppo mi sono infortunato parecchie volte, ma mi hanno fatto crescere. Dopo la caduta a Portimao in MotoGP, per un’ora ho pensato di smettere”.
Con Jorge si parla della vita dentro al paddock: interessanti le sue considerazioni. Qual è il sogno? La risposta nell’89esima puntata di #atuttogas, online su Moto.it a partire da domenica 30 ottobre.