MotoGP. Le nuove Michelin quali moto avvantaggiano?

L’ultima evoluzione della gomma posteriore Michelin adoperata durante i test di Sepang ha abbassato i tempi sul giro e mostrato una migliore tenuta della prestazione nel tempo. Yamaha e Suzuki sono andate subito bene, Ducati ha faticato: cerchiamo di capire perché
14 febbraio 2020

Nel video qui sopra trovate un estratto dell'ultimo DopoGP sui test di Sepang. Riguarda l’argomento pneumatici, un tema importante considerato che Michelin ha sviluppato una nuova costruzione posteriore che si è rivelata più performante ma che non ha funzionato così bene su tutte le moto. Nel video l’ingegner Giulio Bernardelle fa il punto sulla situazione gomme analizzando il lavoro compiuto da Michelin.

La nuova carcassa posteriore, sviluppata a partire dal 2019, ha permesso di abbassare i tempi sul giro e soprattutto pare abbia portato un miglioramento sulla durata delle sue prestazioni in gara. La nuova carcassa dà infatti maggiore costanza prestazionale. Yamaha ha apprezzato molto la nuova costruzione, e così Suzuki e anche Aprilia e KTM si sono avvinate ai tempi fatti dai migliori.

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Tutto questo si deve proprio al positivo passo in avanti compito dalla Michelin. Anche il pneumatico anteriore del costruttore francese è stato modificato, per esempio è stata provata una soluzione bimescola e un'altra opzione con mescola soffice. Per l'anteriore completamente nuova si parla però del 2021

La strada intrapresa è una costruzione più rigida della carcassa, un'evoluzione più strutturata che non ha dato a tutti gli stessi vantaggi. E questo dipende dal tipo di grip cercato in base alle diverse impostazioni telaistiche. Per cui ci sono marche che si sono adattate con vantaggio, vedi appunto Yamaha e Suzuki, e altre, come Ducati e Honda, che avevano saputo sfruttare bene le caratteristiche della precedente costruzione e ora sono più in ritardo nella messa a punto.

Piero Taramasso, responsabile Michelin MotoGP, a Sepang aveva spiegato come: “La gomma posteriore sta piacendo a tutti i piloti: la nuova costruzione fa sì che quando la moto è inclinata l’area di contatto con l’asfalto è maggiore. Con l’area di impronta più grande, quando i piloti accelerano nella fase di trazione, hanno più grip: hanno una motricità superiore rispetto alla costruzione dell’anno scorso. I piloti dovranno adattarsi a questi cambiamenti modificando il proprio stile di guida e le moto dovranno adattare telaio e sospensioni a queste caratteristiche della costruzione della gomma per sfruttare l’extra grip”.