Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
ANDREA DOVIZIOSO - VOTO 10
La solita sicurezza, la solita determinazione, la solita capacità di leggere perfettamente la gara, la solita lucidità nei momenti che contano: ormai conosce perfettamente l’avversario, sa come gestirlo, anche quando sembra un po’ in difficoltà. Questo è il sesto arrivo in volata tra i due: lui ne ha vinti cinque (Qatar 2017 per il secondo posto; Austria 2017, Giappone 2017, Qatar 2018, Thailandia 2018 e Qatar 2019). Campione vero.
MARC MÁRQUEZ - 9
Come al solito ci ha provato in tutti i modi, anche con tentativi disperati, come l’attacco all’ultima curva. In alcuni tratti della gara sembrava ne avesse di più, invece, in un certo senso, è stato costretto a giocare in “difesa”. E, come sempre, l’ha fatto alla grande. Punto di riferimento.
CAL CRUTCHLOW - 9
Nei test non aveva impressionato, tutt’altro. Il ritmo basso della gara gli ha dato una mano, ma lui si è giocato molto bene le sue carte, conquistando un podio totalmente insperato alla vigilia. Cal ha ammesso di aver temuto di non poter più camminare normalmente: che bello vederlo sul podio. Tosto.
ALEX RINS - 8
In prova ha deluso, ma in gara è tornato competitivo. Ha anche tentato di cambiare il ritmo imposto da Dovizioso, ma la sua moto era troppo lenta in rettilineo per consentirgli la fuga. Lui, però, ha fatto il suo piuttosto bene: ha perso il podio, ma non ha colpe specifiche. In crescita.
VALENTINO ROSSI - 7,5
Peccato per le prove e per quel 14° posto sullo schieramento. Ma in gara è sempre fortissimo, la sua rimonta è stata bella e avvincente, la sua capacità di ribaltare la situazione è unica e inimitabile. Questa volta sembrava veramente in crisi, ma, ancora una volta ha stupito tutti per la sua velocità. Immenso.
DANILO PETRUCCI - 6
Durante l’inverno è stato grande protagonista e lo è stato anche qui fino alle qualifiche. Poi è caduto nel trappolone di Márquez, in gara ha sbagliato la partenza e ha azzardato le gomme soffici: il podio sembrava ampiamente alla sua portata, invece raccoglie meno delle aspettative. Ma anche questo fa parte del cammino di crescita. Dai Danilo, dai.
MAVERICK VIÑALES - 4
Fenomenale fino al momento della partenza, poi assolutamente anonimo. Afferma che con la Yamaha non si può superare, ma lo dice dopo che il suo compagno di squadra ha fatto una grande rimonta dalla 14ª posizione. E’ fortissimo, ma non sfrutta al meglio il suo talento. Per certi versi, sconcertante.
JOAN MIR - 8
Il debuttante ha messo in mostra una grande velocità, ma anche una buona gestione della gara. Bravo davvero: se il buon giorno si vede dal mattino… Talento puro.
ALEIX ESPARGARÓ - 7
Porta l’Aprilia in Q2, e nei dieci al traguardo: ha fatto un buon lavoro.
FRANCO MORBIDELLI - 5
Ci si aspettava un po’ di più, ma soffre alla distanza: c’è ancora da fare per adattarsi a questa moto. Lavori in corso.
JORGE LORENZO - 5
Venerdì aveva sorpreso perfino Márquez per la sua velocità, ma nelle FP3 ha fatto un errore per lui inconsueto, facendosi tradire dalla troppa foga e cadendo malamente al primo giro. La botta rimediata è stata fortissima, al ritorno in Europa dovrà fare ulteriori accertamenti alla schiena. La sua gara, di fatto, è finita prima di iniziare. Ingiudicabile.
ANDREA IANNONE - 5
Ha la scusante – non da poco – di conoscere poco questa moto, ma da uno con il suo talento e la sua velocità ci si aspetta che sia sempre davanti al compagno di squadra, non sempre dietro. In salita.
JOHANN ZARCO - 4
Non riesce a guidare questa moto, fa una gran fatica e non si vedono miglioramenti. Scomparso.
FABIO QUARTARARO - 8
L’errore di aver fatto spegnere la moto in partenza del giro di ricognizione è grave, ma fino a quel momento aveva fatto qualcosa di incredibile. Ed è suo il giro veloce in gara. Per me, comunque bravissimo.
JACK MILLER - 7
Dopo un inverno difficile è tornato protagonista, perlomeno in prova. Anche in gara stava facendo bene, ma il distaccamento della sella l’ha costretto al ritiro, però lui non ha colpe. Iniezione di fiducia.
PECCO BAGNAIA - 5
Un debutto più complicato del previsto. Poi, in gara è stato costretto al ritiro per il distaccamento di una aletta della carenatura dopo un contatto al via con Petrucci.
DUCATI DESMOSEDICIGP - VOTO 9
La vittoria è arrivata per merito, non per presunte irregolarità tutte da accertare. Questo deve essere chiaro, lo sa bene anche chi ha fatto reclamo; poi, se l’appendice sotto il forcellone risultasse irregolare, sarà giusto toglierla, ma i meriti della Desmosedici rimangono. In Qatar è sempre il punto di riferimento.
HONDA RC213V - VOTO 9
Ha impressionato nel motore: da anni non si vedevano moto capaci di superare una Ducati in rettilineo. L’avantreno continua a rimanere un po’ critico, e se i piloti sono costretti a utilizzare la media anteriore invece della dura, faticano un po’. Ma nel complesso, era a livello della Ducati. Almeno per me.
SUZUKI GSX-RR - VOTO 8,5
E’ una gran moto, le manca solo un po’ di potenza: il povero Rins veniva sverniciato in rettilineo come se fosse stato fermo. Ma in altre piste sarà durissima batterla.
YAMAHA M1 - VOTO 7,5
E’ la più lenta in assoluto e la più in difficoltà in uscita dalle curve. E’ cresciuta, ma le rivali rimangono avanti. E adesso, anche la Suzuki è più competitiva.
APRILIA RS-GP - VOTO 6,5
Con Espargaró ha dimostrato un buon potenziale, il passo in avanti rispetto al 2018 è evidente. E’ un punto di partenza.
KTM RC16 - VOTO 4
Purtroppo non si vedono miglioramenti: solo Pol Espargaró ci mette una pezza, tutti gli altri sono in grandissima difficoltà.