MotoGP. Le pagelle del GP di San Marino

MotoGP. Le pagelle del GP di San Marino
Dieci e lode a Morbidelli e 10 a Bagnaia. Un bel 8 a Mir e 7 a Rossi, in crescita. Un 4 a Dovizioso, attapirato
14 settembre 2020

Franco Morbidelli - voto 10 e lode

Che gara, che vittoria, che bello! Dopo aver vinto (alla grande) il mondiale in Moto2, il passaggio in MotoGP è stato complicato: prima una Honda poco competitiva, poi una buonissima Yamaha, ma con un compagno di squadra inaspettatamente fortissimo. Con la sua tranquillità e il suo modo di fare, di approcciare le corse, il Morbido non si è dato per vinto, ha pensato solo a lavorare per migliorare. Lo ha fatto alla sua maniera, passo dopo passo, mattoncino dopo mattoncino, fino alla strepitosa vittoria di domenica. Nel suo caso, è difficile dire se sia più grande il pilota o l’uomo. Da pelle d’oca.

Pecco Bagnaia - voto 10

Che gara, che secondo posto, che bello! Anche lui, come l’amico Morbidelli, ha avuto un inizio difficile in MotoGP (anche se nei test invernali 2019 era andato fortissimo) e quando ha cominciato ad andare forte, ecco l’infortunio di Brno. Sembrava una maledizione, ma Pecco si è dimostrato più forte dell’infortunio: gli altri piloti faticano con la Ducati, lui la porta a livelli impensabili. Determinazione, talento, umiltà, dedizione sono qualità da campione. Futuro da ufficiale.

Joan Mir - voto 8

Non è stato perfetto, né in prova né in gara, ma il podio è comunque un ottimo risultato, oltretutto conquistato di forza all’ultimo giro. Non si fa intimorire da nessuno, cresce costantemente: è lui il riferimento della Suzuki. In questo momento, è di gran lunga il pilota spagnolo più costante e competitivo. Futuro da Schwantz.

 

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Valentino Rossi - voto 7

Ha fatto tutto benissimo fino all’ultima staccata del Tramonto: il “lungo” gli ha tolto un podio che sarebbe stato storico per mille motivi. Peccato, ma nel complesso si è visto un pilota in crescita, finalmente velocissimo sul giro secco, costante in gara. Un ragazzino che cresce e promette bene… Ah no, lui è un campione affermato, secondo qualcuno addirittura pronto al ritiro. Ma è un fenomeno dentro e fuori dalla pista. Immensa gratitudine.

Alex Rins - voto 6

L’infortunio alla spalla destra lo sta condizionando, non è facile guidare nella sua situazione. Questo va tenuto in considerazione. Però ha colpito la differenza di approccio nel sorpasso a Rossi: lui è rimasto tanti giri dietro a Valentino non trovando mai il varco per passare, pur essendo più veloce, mentre il compagno di squadra, appena ne ha avuto la possibilità, “bum” è entrato subito come una fucilata. Compagno scomodo.

 

Maverick Viñales - voto 4

Ormai è un caso: in prova e in qualifica sembra imbattibile, in gara è “lentissimo”. Perché? Lui se la prende con la moto (e quindi con la squadra…), dice che la scelta della dura posteriore è stata giusta, ma le colpe sembrano soprattutto del pilota, considerando quello che hanno fatto Morbidelli e Rossi con la sua stessa M1. Psicologicamente fragilissimo.

 

Andrea Dovizioso 4

Corre in condizioni psicologiche difficilissime, con mille difficoltà: personalmente, ritengo normalissimo che gli sia “scesa la catena” per dirla in gergo, dopo tutto quello che è successo. Ma personalmente ritengo anche il Dovi un pilota di altissimo livello, uno in grado di fare la differenza. In questo momento, purtroppo, non ci riesce anche per motivi tecnici. Attapirato.

 

Pol Espargaro 5

Un fine settimana difficile, soprattutto emotivamente: la morte del nonno giovedì sera l’ha sconvolto. Quando la KTM è in difficoltà, lui è sempre il più veloce e il primo al traguardo.

 

Aleix Espargaro 5

Anche lui, naturalmente, non al meglio psicologicamente. Come ha detto lui stesso, si poteva raccogliere di più.

 

Johann Zarco 4

Dopo la grande prova austriaca, ci si aspettava molto da lui, ma il francese è naufragato tra mille difficoltà tecniche. E, probabilmente, vedere Bagnaia andare già così forte lo ha mandato nel pallone.

 

Danilo Petrucci 4

Uno sprazzo venerdì nelle FP2 (era lui il miglior pilota Ducati), per il resto un disastro assoluto. Bisogna trovare il modo per finire l’anno in maniera dignitosa.

 

Fabio Quartararò - voto 4

Altro che non sente la pressione, come ha ripetuto fino a giovedì: come è normale che sia, la sente, eccome. Aveva il passo per vincere, ma ha sbagliato la partenza, si è innervosito dietro a Viñales e poi è stato tradito dalla foga. Niente di strano per un ragazzo di 21 anni. Umano.

Yamaha M1 - voto 9

Quattro Yamaha ai primi quattro posti: Morbidelli in testa dal primo all’ultimo giro, Rossi sul podio fino a 2 km dal traguardo: quando ha la strada libera davanti, la M1 è davvero una gran moto.

Ducati DesmosediciGP - voto 8

Senza Bagnaia si parlerebbe di grande crisi Ducati: per riuscire a essere competitivi, evidentemente, bisogna guidare come Pecco. Probabilmente complicato, ma possibile.

Suzuki GSX-RR - voto 9

Fa un po’ fatica nei sorpassi: questo è probabilmente l’unico limite di una moto di altissimo livello. Un violino, come amano ripetere i fratelli Brivio.

Honda RC213V - voto 6

I piloti attuali non riescono a sfruttarne il potenziale, che sicuramente c’è, ma che sembra gestibile solo da Marc Márquez. Certo che non vedere nemmeno una Honda in Q2 e la prima moto al traguardo nona, staccata di 10”8, è veramente strano...

KTM RC16 - voto 6

Secondo l’ingegner Fabiano Sterlacchini, fino al 2019 uno dei punti di riferimento del box Ducati, la moto austriaca è molto efficace quando si frena con la moto dritta, ma su una pista come Misano torna nei “ranghi”. C’è ancora da lavorare.

Aprilia RS-GP - voto 6

Il potenziale c’è, ma non viene sfruttato completamente. 

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