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MISANO ADRIATICO – Qualche nuvola su Misano: domani potrebbe anche essere brutto tempo. Per il momento, però, godiamoci il sole, per una tornata di libere nella quale è stato Dani Pedrosa a imporre il ritmo. Un po’ a sorpresa, per la verità, perché Dani difficilmente parte forte, ma questa volta ci è riuscito fin dal primo giro. A lungo, il vincitore di Indianapolis è stato davanti con un margine di oltre tre decimi sul più immediato inseguitore, saliti addirittura a 672 millesimi, un abisso, a 2 minuti dal termine. Davvero indiavolato Dani, bravissimo a raddrizzare il più velocemente possibile la moto con la possibilità quindi di aprire prima degli altri il gas in uscita di curva.
Un circuito che, evidentemente, si adatta alla Honda, perché al secondo posto ha chiuso Andrea Dovizioso, staccato di 612 millesimi. Per Andrea un buon inizio e una bella iniezione di fiducia: in questo momento ne ha bisogno.
Dopo due Honda, ecco quattro Yamaha con Lorenzo terzo, Rossi quarto, Edwards quinto e Spies sesto. Valentino, come anticipato alla vigilia, ha lavorato molto sulla messa a punto della moto, girando esclusivamente con la gomma posteriore più morbida (come peraltro quasi tutti i protagonisti): a vederlo guidare, le sue condizioni fisiche sembrano migliori che nelle precedenti gare, con un Rossi apparentemente più aggressivo.
Al settimo e all’ottavo posto le due Ducati ufficiali, con Nicky Hayden davanti a Casey Stoner. Grande lavoro nel box della rossa di Borgo Panigale: tutte e quattro le moto avevano le due appendici aerodinamiche, mentre i due piloti hanno lavorato su avantreni differenti. Nicky aveva una moto con la forcella 2010 e una con quella 2011, mentre Casey un avantreno 2009 e uno 2011, con una forcella ulteriormente modificata. Per entrambi, piastre alleggerite, per diminuire la rigidità. Poco soddisfatto, però, Stoner, almeno per il momento: Casey si è lamentato con gesti eloquenti del comportamento della sua Ducati, chiudendo le prove anche in anticipo rispetto alla bandiera a scacchi.
Soluzioni differenti anche alla Suzuki, dove il solo Alvaro Bautista utilizza un telaio modificato (come era già successo a Indy), per il momento, però, senza grande successo.
In difficoltà Marco Simoncelli, solo 13esimo e sempre alle prese con l’apprendimento della nuova elettronica, ricevuta a Laguna Seca.