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AUSTIN – Incredibile pole position per Marc Marquez davanti ad Andrea Dovizioso e Jorge Lorenzo. Quarto Valentino Rossi, settimo Andrea Iannone, undicesimo Danilo Petrucci.
Insomma, tutto come previsto? Tutt’altro, perché per conquistare la sua 23esima pole in MotoGP (come Max Biaggi), terza consecutiva ad Austin, Marquez ha dovuto compiere qualcosa di speciale, per quella che verrà ricordata come una delle sue più belle dimostrazioni di forza, coraggio, controllo della moto, determinazione, velocità. Si potrebbe andare avanti all’infinito.
Perché per conquistare il primo posto, Marquez non ha dovuto battere tutti gli avversari – soprattutto un Dovizioso particolarmente veloce - ma anche un problema tecnico che lo ha costretto a rientrare ai box di corsa.
«Mi sembrava di avere la situazione sotto controllo – racconta il fenomeno spagnolo – e dopo essere ripartito con la seconda gomma, ero relativamente tranquillo. Ma quando sono transitato sul rettilineo dei box, sul cruscotto si è accesa la spia di allarme e per ragioni di sicurezza, come richiesto dalla Honda, ho dovuto parcheggiare la moto di lato».
A quel punto, è iniziata una incredibile corsa contro il cronometro. Marc non ha avuto difficoltà a saltare il muretto, a raggiungere a passo velocissimo i box e salire sulla seconda RC213V che, nel frattempo, i suoi meccanici avevano preparato. Quando è ripartito, mancavano 2’30”, appena sufficienti – forse – per transitare sul traguardo e lanciarsi per un unico giro da qualifica.
«Sono passato al pelo prima della bandiera a scacchi (qualche secondo, NDA) e mi sono lanciato nonostante la seconda moto non fosse a punto come la prima, perché non avevamo fatto le ultime modifiche. Ma dopo quanto successo in Qatar, volevo la pole a tutti i costi».
Il tempo di riferimento era il 2’02”474 di Dovizioso, ma Marc non si è fatto intimorire: guidare come solo lui sa fare in certi frangenti, con la moto che si muoveva come una biscia, con frenata al limite e oltre ecco il capolavoro: 2’02”135. Da pelle d’oca.
«Ho rischiato di cadere un paio di volte, in una curva sono arrivato lunghissimo e ho fatto una staccata della Madonna (testuale, NDA): temevo di non riuscire a fare la piega, ma era l’ultimo giro, ho pensato “succeda quel che succeda”. Mi sono buttato dentro, la moto ha tenuto. Qui mi diverto proprio a gudare». Qualcosa di simile l’aveva fatta Mick Doohan nel 1995 (o forse era il 1996, o il 1997…) ad Assen: le prove erano state fermate con la bandiera rossa a 2’02” dal termine, con Mick indietro, ma alla riapertura della pista, Doohan era riuscito a passare sul traguardo un secondo prima dello sventolio della bandiera, per poi conquistare una pole indimenticabile.
Così, per 0”339, è svanita la seconda pole consecutiva di Andrea Dovizioso e della Ducati, comunque ampiamente soddisfatto del suo secondo posto.
«Qui abbiamo avuto qualche difficoltà in più rispetto al Qatar – racconta il Dovi -, ma questo non è un tempo casuale, ma frutto dell’ottimo lavoro che abbiamo fatto nelle FP4, riuscendo a trovare una buona messa a punto». Tanto buona da potersi giocare la pole, ma non così tanto da poter contrastare Marquez, che ha lasciato stupefatto lo stesso Andrea, come sempre onesto nelle sue analisi.
Dovizioso: Ho fatto l’ultimo mezzo giro dietro a Marc per vedere se ne aveva più di noi: ne ha parecchio di più…
«Ho fatto l’ultimo mezzo giro dietro a Marc per vedere se ne aveva più di noi: ne ha parecchio di più… Marquez è uno che fa spesso la differenza, con linee particolari, qui ancora di più: rimane il favorito. Ma non siamo lontani e questa è una pista particolarmente selettiva, sia per il fisico sia per le gomme: sarà importante fare strategia». Il Dovi non è così a posto come a Losail, ma anche qui il suo ritmo è più che interessante: il podio è alla sua portata. Ammesso che Marquez scappi via, saranno probabilmente lui, Lorenzo e Rossi a giocarsi le posizioni di vertice, con Iannone un pelino più staccato, ma in crescita rispetto alle difficoltà di venerdì. Jorge, però, non è al meglio fisicamente («sono al secondo giorno di antibiotici per la bronchite: un giro tirato ho potuto farlo, ma per la gara sarà più dura»), mentre Valentino sembra piuttosto motivato e gasato.
«Sono soddisfatto del quarto posto – sono le sue parole -, anche se avrei potuto forse conquistare la prima fila. Ma cambia poco: l’importante è che ho un buon passo: Marquez è quello messo un pochino meglio ed è il favorito, ma io, Lorenzo e Dovizioso siamo più o meno sullo stesso piano». Come sempre, saranno i dettagli a fare la differenza.
Buon quinto tempo per Cal Crutchlow, bravo Aleix Espargaro a portare la Suzuki all’ottavo posto, sempre più veloce Danilo Petrucci, 11esimo e passato per la prima volta direttamente in Q2 dopo le libere. Disastro Aprilia: Alvaro Bautista e terzultimo, Alex De Angeli penultimo e Marco Melandri ultimo. Una pena. Per domani è prevista pioggia. Ma era prevista anche per oggi…
Pos. | Num. | Pilota | Nazione | Team | Moto | Km/h | Data e ora | Distanza1Prev./st |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 93 | Marc MARQUEZ | SPA | Repsol Honda Team | Honda | 342.6 | 2'02.135 | |
2 | 4 | Andrea DOVIZIOSO | ITA | Ducati Team | Ducati | 339.0 | 2'02.474 | 0.339 / 0.339 |
3 | 99 | Jorge LORENZO | SPA | Movistar Yamaha MotoGP | Yamaha | 333.6 | 2'02.540 | 0.405 / 0.066 |
4 | 46 | Valentino ROSSI | ITA | Movistar Yamaha MotoGP | Yamaha | 335.9 | 2'02.573 | 0.438 / 0.033 |
5 | 35 | Cal CRUTCHLOW | GBR | CWM LCR Honda | Honda | 337.3 | 2'02.613 | 0.478 / 0.040 |
6 | 45 | Scott REDDING | GBR | EG 0,0 Marc VDS | Honda | 334.7 | 2'02.674 | 0.539 / 0.061 |
7 | 29 | Andrea IANNONE | ITA | Ducati Team | Ducati | 338.0 | 2'02.792 | 0.657 / 0.118 |
8 | 41 | Aleix ESPARGARO | SPA | Team SUZUKI ECSTAR | Suzuki | 324.9 | 2'02.869 | 0.734 / 0.077 |
9 | 44 | Pol ESPARGARO | SPA | Monster Yamaha Tech 3 | Yamaha | 338.0 | 2'03.161 | 1.026 / 0.292 |
10 | 38 | Bradley SMITH | GBR | Monster Yamaha Tech 3 | Yamaha | 338.3 | 2'03.440 | 1.305 / 0.279 |
11 | 9 | Danilo PETRUCCI | ITA | Pramac Racing | Ducati | 334.4 | 2'03.741 | 1.606 / 0.301 |
12 | 25 | Maverick VIÑALES | SPA | Team SUZUKI ECSTAR | Suzuki | 328.1 | 2'03.754 | 1.619 / 0.013 |