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CHESTE – Pazzesca pole position di Jorge Lorenzo, che rifila 0”340 a Marc Marquez e 0”727 a Valentino Rossi. Quinto Andrea Dovizioso (+0”937), settimo Andrea Iannone (+1”019), 12esimo Danilo Petrucci (+1”802).
Da venerdì mattina, fin dal primo giro, Lorenzo sta martellando su tempi e ritmi velocissimi, ma il suo 1’29”401 ottenuto in qualifica è addirittura sbalorditivo, sei decimi più basso della sua pole del 2015 (1’30”011): basta questo dato per spiegare l’eccezionalità della pole dello spagnolo. «Qui è arrivato molto determinato» aveva detto ieri il responsabile del progetto MotoGP Yamaha Maio Meregalli: uno stato d’animo che conta di più delle gomme che qui sembrano piacere molto a Lorenzo («si accoppiano bene con l’asfalto, c’è grip, è questa la differenza» aveva detto dopo le libere Jorge). Anche a vederlo a bordo pista sembra un altro Lorenzo rispetto a quello «dormiente» (definizione dell’amico Max Biaggi) degli ultimi GP: sicuro, aggressivo, preciso. Questo è il vero Lorenzo, che infatti poi commenterà: «Qui c’è un’ispirazione speciale, una grande motivazione»
«Non capisco come si possa andare tanto forte in qualifica, non solo io, ma anche gli altri: nelle libere ti sembra di spingere sempre fortissimo, ma riesci ad andare così forte. 1’29”4 è un tempo stratosferico, ma si poteva fare ancora meglio: alla curva 4 sono arrivato un po’ lungo» afferma sbalordito, come lo sono tutti a vedere il tempo sul monitor. «Mi mancherà un pilota capace di fare cose così» si commuove un po’ Ramon Forcada, il capo tecnico che lo segue in MotoGP dal debutto nel 2008 e chissà se a Lorenzo mancherà questa Yamaha che, almeno qui, sembra inavvicinabile nelle sue mani.
Jorge è il più concreto anche nel passo, assieme a Marquez: se rimarranno queste le condizioni, i due spagnoli sembrano destinati a giocarsi il gradino più alto del podio. Marc, per una volta, è parso più nervoso del solito: a due minuti dalla fine delle FP4 è caduto alla curva sei, sfogando poi la sua rabbia dando un calcio a un tabellone pubblicitario, mentre in Q2 ha mandato a quel paese Andrea Iannone, che lo aveva rallentato all’ultima curva.
«Credo che non mi abbia visto: così ho dovuto cambiare strategia e usare tre gomme, ma Lorenzo ha fatto un giro incredibile. Qui la Yamaha va molto forte, ma ce la possiamo giocare» sono le prime parole di Marquez, che sul passo non ha nulla da invidiare al connazionale: la serie di giri veloci consecutivi è davvero buona. Come sempre, un ruolo fondamentale lo coprirà la scelta della gomma, perché Lorenzo ha girato quasi sempre con la morbida posteriore e Marquez con la dura.
Al terzo posto, un Valentino Rossi in difficoltà fino alle Q2, come ammette lui stesso.
«Per me questa è una pista difficile: ieri ero indietro e anche nelle FP3 non ero a posto. Ma per le FP4 siamo riusciti a migliorare la moto e in qualifica ho guidato meglio, ho sfruttato di più la pista e la moto. Partire in prima fila qui è fondamentale perché è difficile superare. Lorenzo e Marquez sono più costanti e dietro di me ci sono tanti che vanno forte: per lottare per il podio bisogna migliorare in 3-4 punti» è l’analisi a caldo di Rossi, che deve effettivamente abbassare il suo ritmo di almeno un paio di decimi per puntare al podio. Tra l’altro, Valentino ha mille dubbi sulla gomma posteriore («la dura non ha grip, la morbida non fa tutta la gara»).
Al quarto posto Maverick Vinales, molto efficace fino alle Q2, nelle quali però non è stato esplosivo come ci si aspettava: ma Vinales ha un ottimo passo, guida bene con una Suzuki che sembra molto ben bilanciata e non pare avere punti deboli. Può giocarsi il podio. Quinto tempo per Andrea Dovizioso, però soddisfatto del suo ritmo e decisamente più efficace su una pista che in passato lo ha messo spesso in difficoltà. La Desmosedici rimane difficile da far girare, ma non è messa così male sull’anteriore. Anche per il Dovi, diventa cruciale la scelta della posteriore: nelle FP4 ha girato sempre con la morbida. Più in difficoltà Andrea Iannone (settimo a 1”019) su una pista dove in passato andava fortissimo: Andrea sembra meno determinato che in altre occasioni.
Pos. | Num. | Pilota | Nazione | Team | Moto | Km/h | Data e ora | Distanza 1Prev./st |
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1 | 99 | Jorge LORENZO | SPA | Movistar Yamaha MotoGP | Yamaha | 316.0 | 1'29.401 | |
2 | 93 | Marc MARQUEZ | SPA | Repsol Honda Team | Honda | 315.4 | 1'29.741 | 0.340 / 0.340 |
3 | 46 | Valentino ROSSI | ITA | Movistar Yamaha MotoGP | Yamaha | 314.7 | 1'30.128 | 0.727 / 0.387 |
4 | 25 | Maverick VIÑALES | SPA | Team SUZUKI ECSTAR | Suzuki | 316.8 | 1'30.276 | 0.875 / 0.148 |
5 | 4 | Andrea DOVIZIOSO | ITA | Ducati Team | Ducati | 321.2 | 1'30.338 | 0.937 / 0.062 |
6 | 44 | Pol ESPARGARO | SPA | Monster Yamaha Tech 3 | Yamaha | 314.3 | 1'30.392 | 0.991 / 0.054 |
7 | 29 | Andrea IANNONE | ITA | Ducati Team | Ducati | 318.7 | 1'30.420 | 1.019 / 0.028 |
8 | 26 | Dani PEDROSA | SPA | Repsol Honda Team | Honda | 317.9 | 1'30.574 | 1.173 / 0.154 |
9 | 41 | Aleix ESPARGARO | SPA | Team SUZUKI ECSTAR | Suzuki | 313.3 | 1'30.885 | 1.484 / 0.311 |
10 | 38 | Bradley SMITH | GBR | Monster Yamaha Tech 3 | Yamaha | 317.4 | 1'30.949 | 1.548 / 0.064 |
11 | 35 | Cal CRUTCHLOW | GBR | LCR Honda | Honda | 313.4 | 1'31.030 | 1.629 / 0.081 |
12 | 9 | Danilo PETRUCCI | ITA | OCTO Pramac Yakhnich | Ducati | 311.7 | 1'31.203 | 1.802 / 0.173 |