MotoGP. Lorenzo: "Ducati mi voleva, però mi fermo, non corro più"

MotoGP. Lorenzo: "Ducati mi voleva, però mi fermo, non corro più"
Il pilota delle Baleari conferma di aver trattato con la Ducati: era molto tentato, ma poi ha rinunciato. E annuncia che per lui è arrivato il momento di appendere il casco al chiodo, definitivamente
16 settembre 2020

"Tornare a correre in MotoGP con la Ducati era una possibilità molto reale, e stava per concretizzarsi".

Comincia così, Jorge Lorenzo, in una intervista pubblicata sul sito spagnolo AS.com e rilanciato sul web. Se n’era parlato tanto, in realtà mancavano le conferme ma si immaginava che Dall’Igna volesse ripetere l’esperienza con Jorge. Ora l’ammissione. E le motivazioni che hanno portato il pilota prima a rinunciare e poi a decidersi per lo stop definitivo.

“Tutto è nato - ricostruisce Lorenzo - quando Gigi Dall'Igna mi ha chiamato per farmi gli auguri per il mio compleanno (che cade il 4 maggio n.d.r.). Abbiamo parlato di questioni personali e al termine della conversazione, per pura curiosità, gli ho chiesto qualcosa sul futuro della squadra e dei piloti. Pochi minuti dopo, ricevo un messaggio da Michele Pirro che mezzo scherzoso e mezzo serio mi chiede se volevo tornare in Ducati. Tra la chiamata di Gigi e il messaggio di Michele ho capito che c'era un certo interesse da parte della Ducati, e ho ricominciato a considerare l'idea di correre ancora”.

Lorenzo si confessa. Forse è stato l’isolamento di tanti mesi, o la mancanza delle sensazioni che la gara e la vittoria gli provocavano, ma quella chiamata gli ha fatto tornare la voglia. Cosi sono partite le trattative.

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“Ma con l'avvicinarsi del momento della firma – confessa Jorge nell’intervista - hanno ripreso importanza le cose a cui avrei dovuto rinunciare un’altra volta. Così, dopo tanti giorni di dubbi, ho deciso che a Gigi dovevo dire di no. Una scelta dal sapore pessimo, e mi dispiace molto perché l'ho esposto con la casa, se fossi stato più chiaro non avremmo nemmeno avviato le trattative. Gli sarò sempre grato per la fiducia che mi ha dimostrato, ma in quel momento ho sentito che avrei dovuto pensare solo a me stesso. E sono arrivato alla conclusione che non valeva più la pena fare il pilota".

Jorge sente, come tutti i piloti quando staccano, la mancanza dell’adrenalina e di tutte quelle sensazioni che la corsa garantisce, ma evidentemente non la sente abbastanza da tornare indietro.

"La sensazione di vincere è unica e impossibile da replicare. Oppure anche i festeggiamenti con la squadra dopo un grande risultato. Queste sono le cose che mi mancano di più. Altre, come gli infortuni o l’ansia della domenica prima delle gare, non mi mancano affatto. Ma nella vita non si può avere tutto, e sono arrivato a capire che gli aspetti negativi pesavano più di quelli positivi. Così ho deciso che era ora di iniziare a godermi ciò che ho ottenuto ".

Alla fine però l’intervistatore non sembra del tutto convinto e la domanda è: c’è ancora qualche possibilità che Lorenzo pensi di tornare a correre? La risposta è prima sibillina a poi categorica.

"Ad ogni anno che passa le possibilità che succeda saranno sempre meno. Sinceramente, dopo aver preso questa difficile decisione, penso di poter chiudere il mio tempo da pilota".

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