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Hanno fatto scalpore le parole di Marco Lucchinelli, raccolte da La Presse e rilanciate da molte testate. Marco ha attaccato direttamente chi trova sempre scuse per le deludenti prestazioni di Valentino Rossi, ma indirettamente anche lo stesso Dottore. Che - dice Lucky - è stato un marziano, un genio, però adesso è tornato sulla terra, da più di tre anni non vince una gara e toglie la moto a un giovane. Non ce l’ho con lui - ha precisato Lucky - ma con chi continua a trovargli delle scuse.
Al telefono l’amico Lucchinelli risponde subito, anche se è impegnato a fara la DAD con il figlio di dodici anni, in prima media.
“Dalle otto alle due attaccato al pc - parte Marco- e poi il pomeriggio a fare i compiti. Che senso ha fare la vaccinazione agli insegnanti e poi tenere chiuse le scuole?”
Da dove partiamo?
Dalle telecronache, non ne posso più. E sono le gomme, è questo e quello, sempre a cercare scuse per la gara di Valentino: non è da un giorno, è dal 2009 che non vince un mondiale e poi quando si perde si diventa anche un po’ antipatici. A vedere le sue gare sto male, per lui e per il commento. Devo ringraziare Melandri su DAZN, ma anche Biaggi mi piaceva. Questi qui che girano con le moto da corsa sulle piste, gridando dentro i caschi: ma capirei se una volta fanno girare Doohan, un’altra Capirossi... Mi hanno rotto.
Ma restiamo su Rossi, un grande campione non ha il diritto di decidere quando è il momento giusto per smettere?
Certo, lui ha il diritto di continuare e io il diritto di dire la mia. E dico che Agostini, Lucchinelli e tanti altri erano finiti per i giornali quando arrivavano terzi o quarti. Qui invece lui è Rossi è si trova sempre una scusa.
Però anche noi sosteniamo che le gomme Michelin sono una ragione fondamentale delle sue difficoltà…
Però le gomme son quelle, non serve parlare di cosa farebbe con le Bridgestone. Anche a me il monogomma fa schifo, ma quello c’è e lui deve adeguare la sua guida alle gomme che ci sono.
Tu dici che Valentino toglie la moto a un giovane. Hai in mente un nome in particolare?
Per esempio Quartararo meritava la moto ufficiale ben prima. Ma poi non sono io che devo cercare i nomi, per quello c’è Pernat.
Marco Lucchinelli è questo. E’ un mio amico da quasi cinquant’anni, è sincero e pane al pane. Merita rispetto. Oggi su strada va in bici, con la moto ha staccato un po’ dopo la tragedia del figlio Cristiano, ma continua anche con la scuola di pilotaggio insieme a Fausto Ricci. E a proposito del rispetto e della scuola, in chiusura mi fa morir dal ridere con un aneddoto. Ce l’ha anche con la federazione, e dal suo punto di vista…
“Per tenere i corsi bisogna essere un tecnico federale e quattro anni fa lo sono diventato: ho riempito i moduli, mi chiedevano anche i risultati e io pazientemente a scrivere quello che una federazione dovrebbe già conoscere bene. Mi hanno fatto fare il corso insieme ai ragazzi di vent’anni e mi vergogno per loro: non per i ragazzi, per la federazione. Tecnico federale? Un campione del mondo dovrebbe esserlo ad honorem, un tecnico federale. E il bello è che sono una Leggenda, dicono…”.