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L’emozione è tanta, anche per uno “freddo” come Luca Marini.
“Sì è incredibile, sono davvero emozionantissimo. Mi hanno sempre detto che sono uno molto razionale, ma vedere da vicino una MotoGP, poterla toccare e sapere di poterla guidare fra poco è qualcosa di incredibile. Penso quotidianamente a quali potrebbero essere le sensazioni guidando la moto: quando risali in sella dopo la pausa invernale, anche i primi giri con la Moto2 ti sembrano fantastici, ti sembra che la moto vada fortissimo; non riesco nemmeno a immaginare come sarà con la MotoGP. Questa è la categoria numero uno del motociclismo, me la devo godere giorno per giorno”.
Ancora non si è scesi in pista, ma Luca Marini ha già iniziato a lavorare sulla sua Ducati: la voglia di scendere in pista è tanta.
“Quando ero salito sulla Desmosedici di Dovizioso e Petrucci non mi ero trovato bene con la posizione di guida. Adesso, salendo sulla mia moto mi sono già trovato molto meglio, grazie a qualche modifica all’ergonomia. Naturalmente ci dobbiamo ancora lavorare per i primi test in Qatar, ma l’impressione è fantastica e non vedo l’ora di iniziare”.
Il capo tecnico di Marini è Luca Ferracioli.
“E’ sempre stato responsabile tecnico del team Avintia, con un ruolo di supervisione. Ci siamo già visti e parlati più volte, cercando di capire i rispettivi metodi di lavoro. Gli ho fatto tante domande sulla Ducati e sui piloti che lui ha potuto vedere da vicino in squadra e abbiamo iniziato a preparare i test in Qatar, dove proverò la Ducati per la prima volta. Purtroppo, non abbiamo potuto effettuare i soliti test di novembre, cercheremo di recuperare il tempo perso a causa del Covid. Il primo passo è prendere confidenza con moto, gomme, elettronica: sono moltissimi gli aspetti differenti rispetto alla Moto2. Non bisogna avere fretta, anche se, naturalmente, l’obiettivo è imparare il più velocemente possibile”.
Uno dei vantaggi di Marini è quello di potersi allenare con altri piloti della MotoGP.
“A livello di allenamento non è cambiato molto e con Valentino, Morbidelli e Bagnaia non abbiamo ancora fatto troppi discorsi tecnici: ci sarà tempo per farlo durante la stagione. Ma adesso, non essendo ancora salito sulla moto, non so ancora cosa chiedergli… Ho parlato tanto con Pecco, dato che lui guida una Ducati: sicuramente è stato interessante, ma devo salire sulla moto per poter entrare più nel dettaglio”.
Luca spera di poter sfruttare al meglio i 12 giorni di test/prove/gara in Qatar.
“Ci sono tante cose da imparare, può essere un vantaggio girare tanto sulla stessa pista, anche se un pilota solitamente preferisce cambiare. Questa volta, però, potrebbe essere utile: magari in Qatar2 possiamo ridurre il distacco dai primi. Ma, forse, sarà un problema maggiore quando arriveremo sulle altre piste, molto diverse da quella di Losail, decisamente adatta per una MotoGP”.
Sul rapporto con il compagno di squadra, Luca è molto sereno.
“Ci conosciamo da un sacco di tempo e ci siamo sempre rispettati. Io spero che nasca una grande rivalità (chi ha fatto la domanda la paragona a quella tra Rossi e Biaggi, NDA), significherebbe che stiamo andando forte. Ma i piloti che vanno forte sono tantissimi, ora devi lottare contro tanti avversari per vincere, non più uno o due come accadeva una volta. Ecco, credo che in quest’epoca non ci saranno più rivalità come una volta, anche se mi piacerebbe che io e Enea andassimo forte e fossimo rivali in pista”.
Luca scherza anche sulla rivalità con il fratello Valentino.
“Non so se sarà possibile arrivargli davanti, significherebbe veramente andare forte, perché lui fa paura. Ma se dovesse succedere, non credo proprio che ci saranno problemi”