Ogni vittoria di Marc aumenta i dubbi e le supposizioni: cos’ha la RC213V più della M1? Da una mini inchiesta condotta a Montmelò con piloti, ex piloti, team manager emerge che… | G. Zamagni
Ogni vittoria di Marc Marquez aumenta i dubbi, le ipotesi, le spiegazioni, le teorie, le supposizioni di ogni tipo sulla moto del fenomeno spagnolo. I lettori di Moto.it che seguono “DopoGP” conoscono perfettamente i punti forti, le differenze, le caratteristiche di Honda e Yamaha, spiegati al meglio dall’ingegnere Giulio Bernardelle, ma è sempre bello e interessante sapere anche come la pensano piloti, ex piloti, collaudatori, team manager, uomini del paddock. Ecco una mini inchiesta dopo il GP della Catalunya sulle peculiarità delle due moto e di Marquez.
VALENTINO ROSSI (pilota): “HANNO QUALCOSA DI INNOVATIVO CHE FA LA DIFFERENZA”
«La Honda stressa meno la gomma posteriore e nel finale è più stabile: così i loro piloti possono frenare più “profondi”. Hanno molto grip sulla ruota davanti, hanno un freno motore che lavora molto bene e per questo possono staccare fino a dentro la curva, come se avessero 20 metri in più di noi per rallentare la moto. Anche se arrivano di traverso, riescono comunque a inserirla in curva. La differenza è sia nell’ultima parte dell’entrata in curva sia nella prima dell’uscita dove l’elettronica, più che la meccanica, fa la differenza: lì hanno trovato qualcosa di nuovo».
MAIO MEREGALLI (team race director Yamaha): “NOI PIU’ PERCORRENZA, LORO SPIGOLANO DI PIU’”.
«Non siamo ancora riusciti a vincere, però abbiamo ridotto parecchio la distanza che c’era tra noi e la Honda. La Yamaha, per essere competitiva, deve avere una percorrenza di curva veloce: per questo noi soffriamo di più quando la gomma decade. La Honda, invece, utilizza una parte diversa della gomma, riuscendo a spigolare le curve più di noi: questo è la differenza principale tra M1 e RC213V».
SHUHEI NAKAMOTO (vice presidente esecutivo HRC): “NESSUN SEGRETO, SOLO EFFICIENZA”
«Non abbiamo nessun sistema speciale che ci aiuta in frenata, ma abbiamo lavorato molto per rendere la moto competitiva in quel frangente, modificando la geometria del telaio, le sospensioni, il freno motore e la gestione elettronica»
FRANCO BATTAINI (collaudatore Ducati): “A MONTMELO NESSUNA DIFFERENZA TRA HONDA E YAMAHA”
«Alla curva 10 si vedeva bene come Marquez staccasse più profondo di tutti, forse all’eccesso: sacrificava la percorrenza e “spigolava” più degli altri. Nell’ultimo giro è stato fantastico con Pedrosa: sembra che Marc abbia un’esperienza ventennale in MotoGP e non che sia solo alla sua seconda stagione in questa categoria. Negli ultimi giri, Pedrosa ne aveva di più, staccava forte ed era più rapido in percorrenza: mi aspettavo vincesse. Per quanto riguarda Honda e Yamaha, le ho viste entrambe competitive: a me non sembra che la M1 sia in difficoltà in frenata, perlomeno a Montmelò non lo erano. Mi sembravano entrambe ben bilanciate: forse la Honda ha un pelo di vantaggio in accelerazione, anche se, per la verità, da fuori non si vedeva».
Checa: Honda e Yamaha sono moto bilanciate diversamente e competitive: per me, la differenza più grande in questo momento la fa Marquez
CARLOS CHECA (iridato SBK, ex pilota 500/MotoGP): “LA DIFFERENZA LA FA MARQUEZ”
«Marquez ha vinto grazie alla sua grinta, alla sua sicurezza dopo sei successi consecutivi, al controllo totale che ha in questo momento della sua moto: riesce a fare cose che gli altri non fanno. Pedrosa aveva più aderenza sul posteriore, sembrava complessivamente più a posto, ma Marc è stato più deciso in frenata e ha conquistato una tra le più belle gare degli ultimi anni. Honda e Yamaha sono moto bilanciate diversamente e competitive: per me, la differenza più grande in questo momento la fa Marquez, come tempo fa la faceva Lorenzo con la Yamaha»
ANDREA DOVIZIOSO (pilota): “I PILOTI HONDA POSSONO ESAGERARE IN FRENATA”
«Negli ultimi anni, credo che Honda abbia fatto continui miglioramenti in frenata: da fuori, mi sembra che siano riusciti a fare un passo in avanti nella stabilità in staccata. Questo permette ai piloti di “esagerare” e anche quando lo fanno riescono comunque a rallentare e poi a chiudere la curva: quest’ultima è sempre stata una caratteristica della RC213V, anche quando non era forte in staccata. Adesso riescono anche a frenare forte, spigolando come facevano prima».
MICK DOOHAN (5 volte iridato 500): “MARQUEZ E’ UN AUTENTICO FENOMENO”
«Marquez è un autentico fenomeno: considerando che ha solo 21 anni, è chiaro che è destinato a battere primati su primati. Non voglio assolutamente minimizzare i meriti della Honda, che gli ha dato una moto molto competitiva, ma è Marc a fare la differenza: ha un talento pazzesco».
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