MotoGP 2021. GP di Le Mans. Marc Marquez: “Non sono nelle condizioni di rischiare”

MotoGP 2021. GP di Le Mans. Marc Marquez: “Non sono nelle condizioni di rischiare”
Marc ammette: “Non ho grande confidenza con la moto, fisicamente non sono al massimo: l’istinto mi dice di osare, ma è inutile farlo in queste condizioni, sappiamo qual è il nostro livello”. Sulla Honda. “Al momento, nessun pilota è vicino alla vittoria”
14 maggio 2021

Le Mans - Come si era già visto a Portimao e a Jerez, anche oggi si è avuta la conferma che Marc Marquez non è ancora… Marc Marquez. Sta migliorando, ogni giorno aggiunge un tassello, la velocità c’è sempre, ma la condizione fisica, ma anche quella psicologica, gli impedisce di essere esplosivo come lo era in passato.

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“La mia confidenza con la moto - ammette - non è ancora ai massimi livelli e nelle FP1 ho cercato di limitare i rischi: non essendo ancora al meglio fisicamente, non ho il controllo che avevo prima, non posso reagire velocemente a un imprevisto. Avendo già fatto un buon tempo con le gomme rain, ho aspettato a montare le slick e quando l’ho fatto non ho preso rischi. Quando non hai tutto sotto controllo, è meglio stare calmi”.

 

Per fare questo ti devi “violentare”, oppure ti viene naturale?

“Prima ero subito veloce, adesso devo essere più docile: mi viene naturale, perché non sono efficace come lo ero prima. Non posso essere troppo rapido nei movimenti: l’istinto mi dice di spingere più forte, ma tutti quelli che sono attorno a me, la mia squadra, Emilio (Alzamora, il manager, NDA), Puig e gli altri continuano a ripetere che questo non è il mio campionato, che non bisogna esagerare. Sappiamo da che tipo di infortunio arriviamo, conosciamo il nostro livello attuale”.

 

Pol Espargaro ha sottolineato l’importanza del ritorno al box di Albero Puig (assente a Portimao e Jerez per problemi fisici, NDA): quanto conta per te?

“Io ho al mio fianco uno come Santi (Hernandez, il capo tecnico, NDA) che lavora in modo incredibile, poi ho Emilio e chi mi assiste personalmente, ma il team manager è importantissimo. Puig è il tramite tra i piloti e gli ingegneri giapponesi, è importante anche per la strategia, lui lavora in questo ambiente da un sacco di anni. Alberto è una delle ragioni che mi ha convinto a firmare per quattro anni con la Honda, quando lui è al box è tutto molto meglio. Magari i risultati non cambiano, ma con lui la situazione è più sotto controllo”.

Sei l’ultimo pilota che ha vinto con la Honda, sarai il primo a riportarla al successo?

“Nel 2020, Alex (il fratello, NDA) ci è andato vicino qui e ad Aragon. Credo che qui Pol (Espargaro, NDA) possa fare molto bene, ma, onestamente, non credo che nessun pilota Honda sia adesso vicino alla vittoria. Il primo obiettivo deve essere il podio, poi trovare maggiore regolarità nei risultati. Successivamente si potrà pensare alla vittoria”.

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