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LE MANS MaverickViñales : tra Yamaha e Suzuki. Dani Pedrosa: tra Honda, Yamaha e, forse, KTM. Andrea Dovizioso e Andrea Iannone: in trattativa con Ducati, ma in attesa di capire chi sarà al fianco di Valentino Rossi in Yamaha. In estrema sintesi, sono questi i piloti più importanti ancora senza contratto, dando per scontato il rinnovo di Màrc Màrquez con la Honda. Ma perché Viñales dovrebbe rimanere in Suzuki o andare in Yamaha? Quali possono essere i dubbi e le certezze di Pedrosa? Proviamo a valutare pro e contro di una o dell’altra soluzione.
Pro Yamaha:
- La certezza di avere subito a disposizione una moto vincente, già pronta per giocarsi vittorie e titolo;
- La possibilità di fare due anni senza la pressione di dover vincere a tutti i costi: un fattore tutt’altro che secondario per un ragazzo di 21 anni che, ancora, non ha ottenuto nulla (a livello di risultati) in MotoGP;
- Valentino Rossi come compagno di squadra: è vero che la convivenza con un “cannibale” come Valentino può essere molto difficile, ma non per un ragazzo che, come detto, non deve vincere subito a tutti i costi. Ecco, quindi, che Viñales può avere solo dei benefici, a tutti i livelli, a stare nel box con il più grande dell’era moderna;
- Un ingaggio di tutto rispetto;
- La quasi certezza assoluta di diventare, fra due anni, il numero uno della Yamaha.
Pro Suzuki:
- Riconoscenza verso la Casa che ha creduto in Viñales già da molto tempo, e di averlo portato in MotoGP;
- Un ingaggio di tutto rispetto, già lievitato di un milione di euro rispetto alla prima offerta: siamo vicini ai 5 milioni di euro;
- La possibilità di diventare il centro del progetto Suzuki per molti anni;
- Diventare la bandiera della Suzuki, come lo è stato in passato un certo Kevin Schwantz, ancora oggi riferimento della Casa Giapponese;
- Un ambiente che lo fa sentire come a casa.
Insomma, da una parte tanta concretezza, dall’altra, tanti aspetti “romantici”, ma anche tanti dubbi sulla competitività della moto, come conferma la storia della Suzuki.
Pro Honda:
- Un ambiente che conosce meglio di casa sua;
- La garanzia di lavorare con la Casa più importante del motociclismo;
- La possibilità di completare l’intera carriera con la Honda.
Pro Yamaha:
- La possibilità (ma non la certezza) di avere una moto più consona al suo stile di guida;
- Cambiare completamente ambiente può dargli nuovi stimoli.
Va detto anche, che Dani, per la Yamaha sarebbe un ripiego: interessa solo nel caso Viñales dica di no: quindi, non il miglior modo per iniziare un nuovo rapporto. Ma, in questo caso, i dubbi sono più nei confronti della Yamaha: cosa serve mettere a fianco di Rossi, 37 anni, un altro pilota così esperto (30 anni)? E’ vero, Dani potrebbe garantire subito buoni risultati, ma in prospettiva futura non sembra la scelta giusta.
Per quanto riguarda il pilota da affiancare a Jorge Lorenzo, in Ducati dicono di non avere fretta di volere aspettare fino a Barcellona: «Valuteremo in base ai risultati, ma non solo» ripetono i responsabili della “rossa”. Una tesi, diciamo la verità, poco comprensibile: che cosa dovranno ancora scoprire in Ducati dei due Andrea che ancora non conoscono? Dovizioso e Iannone lavorano con la Casa di Borgo Panigale da un sacco di tempo (dal 2013), sembra impossibile che in Ducati abbiano bisogno di altro tempo per fare chissà quali valutazioni. E i due manager dei piloti – Carlo Pernat di Iannone, Simone Battistella di Dovizioso – assicurano di non aver, a oggi, ricevuto nessuna offerta per il futuro. Inconcepibile, a mio modo di vedere: ci vorrebbe più rispetto per entrambi.