MotoGP, Misano 2015. Le pagelle del GP di San Marino

MotoGP, Misano 2015. Le pagelle del GP di San Marino
Un bel 9 per Marquez; meritatissimo 10 a Smith: che sensibilità! A Rossi "solo" 7, ha guardato - giustamente - al titolo. 4 a Lorenzo, poteva guadagnare punti e ha fatto un disastro
14 settembre 2015

MARC MARQUEZ VOTO 9

Non aveva nulla da perdere e nessun avversario da “marcare”: ha potuto fare la tattica migliore, senza timore di prendere qualche rischio in più con le gomme slick, mentre la pista non era ancora completamente asciutta. Il suo obiettivo, dichiarato alla vigilia, era quello di vincerle tutte fino alla fine della stagione: la prima è andata. Ne mancano cinque…

 

BRADLEY SMITH 10

Bravo, coraggioso, fantastico nel controllare la moto con le slick, mentre tutti gli altri piloti guidavano con le rain. D’accordo, nella sua posizione non aveva niente da perdere, ma per guidare una MotoGP in quelle condizioni con le gomme da asciutto sul bagnato, significa avere una grande sensibilità. Non si dica che è un podio fortunoso: è meritato, strameritato. Sono il primo a chiedere “scusa” a Smith: ero convinto che non fosse all’altezza della MotoGP. Felicissimo di essermi sbagliato.
 

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SCOTT REDDING 9

L’ultimo pilota riuscito a salire sul podio nonostante una caduta era stato probabilmente Casey Stoner nel 2008 a Laguna Seca: già per questo, si può parlare di grande impresa del futuro pilota della Ducati Pramac. In un certo senso, la caduta è stata la sua fortuna, ma poi è stato bravo nella tattica e nel controllo della moto. Vale il discorso fatto per Smith: è più facile quando non hai nulla da perdere.

 

LORIS BAZ 9

Anche lui ha giocato il jolly anticipando il cambio gomme, dimostrando coraggio e voglia di provarci. Ha sfruttato l’unica possibilità che, forse, avrà in tutto il 2015, mettendo in mostra una buona sensibilità. Ha addirittura sognato il podio, ma può comunque essere soddisfatto di questo risultato totalmente inaspettato.
 


VALENTINO ROSSI 7

Tatticamente ha sbagliato rientrando con almeno un giro di ritardo al secondo cambio moto, ma non era lui che doveva rischiare: essendo in testa al mondiale, era giusto giocare in “difesa” in una situazione così difficile. Certo, a fine GP Valentino era piuttosto rammaricato di non aver rischiato di più per provare a vincere il GP davanti a 92.315 appassionati che gridavano a gran voce il suo nome, ma quando guarda la classifica e vede “+23” su Lorenzo, se ne fa una ragione. Se non ci fosse stato in ballo il titolo, avrebbe corso in modo diverso. Ma questa volta è stato giusto così.

 

DANILO PETRUCCI 7

Ancora una volta è il miglior pilota Ducati al traguardo, ancora una volta sfrutta l’occasione favorevole, ancora una volta “vede” Rossi, ma non prova ad attaccarlo. In ogni caso: ancora una volta, bravo Danilo.

 

ANDREA IANNONE 5

Vince la sfida con Dovizioso, ma è l’unica consolazione, in un GP dove in prova ha preso paga dal collaudatore Pirro e in gara ha ignorato le segnalazioni del box. Brutto fine settimana.
 


ANDREA DOVIZIOSO 4

Tutto come sopra: ha preso paga in prova da Pirro e ha sbagliato a valutare le segnalazioni dei box. In più, è anche stato battuto da Iannone. Non si poteva fare peggio.

 

DANI PEDROSA 4

Dice di non aver visto le segnalazioni dei box, ma un pilota della sua esperienza, oltretutto senza nulla da perdere, avrebbe dovuto avere più coraggio nei cambi moto.

 

ALEIX ESPARGARO 5

Fatica in ogni condizione con una moto evidentemente in difficoltà.

 

CAL CRUTCHLOW 4

In grande difficoltà, sempre: in questo momento, è un pilota da “recuperare”.

 

ALVARO BAUTISTA 5

Non rischia niente nel cambio moto: ma se non si prova a sfruttare un’occasione così, quando lo si fa?

 

STEFAN BRADL 5

Stessa considerazione fatta per Bautista.
 


JORGE LORENZO 4

Doveva fare lo squalo, si è trasformato in un pesciolino rosso impaurito, incapace di prendere l’iniziativa, di attaccare tatticamente Rossi. Poi la caduta: non si dica che è stato sfortunato perché con l’asciutto avrebbe probabilmente vinto, perché quando è scivolato era con le slick e aveva il “pallino” in mano, poteva guadagnare punti su Valentino. Insomma, un disastro.

 

MICHELE PIRRO 8

Grande il collaudatore della Ducati, capace di passare dalle Bridgestone, alle Michelin, alle Pirelli, dalla MotoGP alla SBK con la stessa facilità con la quale una modella cambia abito in una sfilata. Purtroppo non ha potuto esprimersi in gara, ma non certo per colpa sua.

 

HONDA RC213V VOTO 8

Seconda in prova prima con Marquez: i risultati dicono che la Honda era molto competitiva a Misano. In realtà, per quanto riguarda l’asciutto, è sembrata meno competitiva della Yamaha.

 

YAMAHA M1 VOTO 9

In questo momento, è la moto di riferimento, al di là del risultato finale della gara.

 

DUCATI GP 15 VOTO 6

Questa volta, i piloti sono stati inferiori alle potenzialità della moto. Ma l’ennesimo problema tecnico – questa volta a Pirro – preoccupa.

 

SUZUKI GSX-RR VOTO 4

Sparita in ogni condizione, in grandissima difficoltà. E dal Giappone non arriva nessuna novità.

 

APRILIA RS-GP FOTO 4

Distacchi pesanti in ogni condizione: la MotoGP è un po’ più difficile della SBK.

Da Automoto.it