Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
MOTEGI – La sfida è di altissimo livello, tra due campionissimi straordinari: sia Valentino Rossi sia Jorge Lorenzo stanno facendo qualcosa veramente fuori dal comune, per mille motivi. Lo dice la storia della stagione, ma limitiamoci a quanto accaduto a Motegi fino adesso. Su una delle sue piste favorite, Lorenzo è partito subito fortissimo, come peraltro ha sempre fatto negli ultimi cinque GP, imprimendo un ritmo inavvicinabile. Rossi, al contrario, ha chiuso le FP2 all’ottavo posto a 0”823 dal compagno di squadra e, soprattutto, molto distante nel passo gara. Considerando la forza del rivale, Valentino avrebbe potuto deprimersi, perdere la calma, andare nel pallone, farsi prendere dalla frenesia di recuperare.
Niente di tutto questo. Valentino e la sua squadra non si sono persi d’animo, hanno studiato i dati (anche quelli di Lorenzo, probabilmente) e nelle FP3 Rossi ha cominciato a guidare meglio, arrivando nelle FP4 a soli 175 millesimi da Jorge, sempre primo, ma con meno margine, anche nel ritmo. Lorenzo ha cominciato a dubitare, a innervosirsi un po’, convinto comunque che in qualifica Valentino avrebbe faticato ben di più, come conferma la sua storia e quella di questo campionato, con Rossi in prima fila solo tre volte prima di oggi. Insomma, Lorenzo era convinto che conquistare la pole fosse quasi una passeggiata, considerando anche le difficoltà della Honda e di Marquez. E probabilmente ha ragione Valentino quando dice che Jorge era convinto di distaccarlo facilmente. Invece Rossi si è messo alle sue spalle, lo ha preso come riferimento, ha tenuto il ritmo infernale del compagno di squadra e quando è passato sul traguardo gli ha anche tolto momentaneamente il primo tempo. Incredibile.
A questo punto era Jorge a essere in difficoltà e le immagini televisive hanno mostrato chiaramente gli inequivocabili gesti di nervosismo di Lorenzo quando al box gli hanno fatto vedere la lista dei tempi, con il nome di Rossi davanti a tutti. Ce ne era abbastanza per andare fuori di testa, ma, come se non bastasse, Valentino ha sparato un altro colpo da ko, un 1’43”871 apparentemente imbattibile. Pur nervoso, Jorge non si è dato per vinto, è uscito con la terza gomma morbida, è passato sulla linea del traguardo quando mancavano una ventina di secondi alla bandiera a scacchi e si è messo testa bassa nel cupolino: 1’43”790, pole position, la quarta dell’anno. Solo lui poteva riuscirci. Per tutto questo, siamo di fronte a una sfida forse mai vista prima: quando uno dei due sembra in difficoltà, ecco una prestazione inaspettata, immediatamente replicata dal rivale, per un innalzamento continuo dell’asticella: Lorenzo era convinto a Motegi di avere vita facile, perlomeno sull’asciutto. Ma il suo vero avversario è Rossi, non la pioggia. Come si dice in questi casi: che vinca il migliore.