MotoGP e Moto3 dalla Oral Engineering

MotoGP e Moto3 dalla Oral Engineering
L’azienda modenese, ben nota soprattutto in campo automobilistico, ha da sempre forti legami con il settore delle due ruote da competizione
10 agosto 2011

 

L’Italia ha una tradizione unica in campo motociclistico e i suoi costruttori sono sempre stati grandi protagonisti nei campionati mondiali di velocità. Oggi però, vuoi per la crisi economica generalizzata, vuoi per i costi elevatissimi, la sola Ducati corre in MotoGP e l’Aprilia nella 125, con la prospettiva di uscire di scena quando questa classe verrà rimpiazzata dalla Moto3. La passione e l’abilità dei nostri tecnici però sono eccezionali e allora ecco una ottima realizzazione attuale e una proposta di straordinario interesse per l’immediato futuro da parte di una splendida realtà, la Oral Engineering di Baggiovara, alle porte di Modena.

D’altronde, non poteva essere diversamente, se si pensa che quanto progettato e prodotto da questa azienda è dovuto fondamentalmente a due personaggi che tanto hanno dato e continuano a dare al mondo dei motori, ovvero gli ingegneri Mauro Forghieri e Franco Antoniazzi. Nessuno dei due, ovviamente, avrebbe bisogno di presentazioni: Forghieri ha legato il suo nome alle più belle e vincenti vetture Ferrari per oltre venti anni, mentre Antoniazzi ha dato un contributo fondamentale alla realizzazione di alcune delle più belle moto da competizione di Case come Gilera e Aprilia.

Fin dalla sua fondazione, in data 1° gennaio 1995, la Oral Engineering ha collaborato con diverse grandi Case, realizzando anche prototipi e svolgendo una attività di progettazione e di ricerca a livello di motori da competizione.

La prima MotoGP, di 990 cm3, è nata proprio come prototipo disegnato, sviluppato e provato in pista per BMW. Il motore a tre cilindri in linea erogava circa 230 cavalli alla ruota. Poi il regolamento è cambiato, sicché l’Engineering modenese ha realizzato un altro prototipo, di 800 cm3, riprogettandola completamente ma sfruttando chiaramente al meglio le esperienze accumulate col precedente. Il motore è ancora un tricilindrico in linea con distribuzione bialbero a quattro valvole per cilindro ad azionamento pneumatico, studiato alla luce dei più recenti orientamenti nel campo dei motori di altissime prestazioni. La lubrificazione è a carter secco e un albero ausiliario di equilibratura provvede ad abbattere le vibrazioni; l’aria per l’alimentazione viene aspirata attraverso tre enormi trombette telescopiche. Il rapporto tra alesaggio e corsa è di 90x41,8 mm (per quasi 798 cc effettivi): valori assai simili a quelli impiegati nei motori di Formula Uno, nei quali però la cilindrata unitaria è leggermente superiore.

Con un rapporto di compressione di 14,5 : 1, questo motore, che naturalmente utilizza valvole e bielle in titanio, pesa 51 kg ed eroga oltre 215 cv (158 kW) a 18.000 giri/min. Essendo la dinamica di una motocicletta decisamente ben differente da quella di un’auto, i tecnici modenesi hanno lavorato in modo da ottenere dalla loro creatura un’elevatissimo livello di globale di guidabilità, non solo a livello di rendimento della ciclistica, quindi, ma anche di trattabilità del motore: due parametri che, notoriamente, vanno di pari passo, specie su mezzi da competizione con potenze decisamente importanti. In particolare, si è lavorato parecchio sul momento d’inerzia dell’albero motore, per poter favorire nel modo più limpido possibile il “dialogo” tra l’acceleratore e la ruota motrice. L’evolutissima elettronica Marelli provvede a gestire accensione, iniezione (con informazioni fornite da apposite sonde lambda), controllo di trazione, strategia di partenza (launch control), freno motore, sistema anti-impennata e data management. Molto interessante è anche il sistema semiautomatico di comando del cambio e della frizione.
La ciclistica è di schema convenzionale, con un telaio a doppia trave in lega di alluminio e freni e sospensioni allo stato dell’arte. Il peso a secco della moto completa è di 135 kg.

La Oral MotoGP 800 è stata provata e sviluppata fornendo risultati molto interessanti e importanti indicazioni, tuttavia non ha mai gareggiato. Visto che l’anno prossimo il regolamento ha sancito il ritorno della cilindrata piena per la classe regina, le notevoli esperienze accumulate potrebbero venire utilizzate per realizzare una nuova MotoGP da un litro di cilindrata. Di sicuro vengono attualmente sfruttate per sviluppare il nuovo monocilindrico di 250 cm3 che l’azienda modenese presenterà il prossimo autunno, destinato ad equipaggiare le moto della neonata categoria Moto3. Un motore che descriveremo quanto prima, studiato in modo da poter essere installato agevolmente nella ciclistica delle attuali Aprilia 125 GP, e che pesa solo 3 kg più di un 125 cc a due tempi: molti piloti potranno così continuare ad impiegare la loro moto attuale, il che consentirà un notevole contenimento dei costi.

 

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