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Il prossimo in Gran Bretagna sarà un GP di “transizione”, perlomeno per Aprilia e Yamaha. Poi da Aragon potrebbe cambiare tutto. Vediamo nel dettaglio.
A Silverstone tornerà in sella sulla RS-GP Lorenzo Savadori, reduce dall’operazione al malleolo destro (9 agosto): naturalmente non sarà al 100%, ma proverà a correre. Prima dovrà ricevere il via libera dai medici di Silverstone: se sarà dichiarato “fit”, idoneo per correre, venerdì sarà al via delle FP1, poi si deciderà in base all’evolversi della situazione.
Il 31 agosto e 1 settembre, invece, il test team Aprilia sarà in pista a Misano, in una sessione di prove programmata da tempo, alla quale avrebbe dovuto partecipare Andrea Dovizioso.
Il test è confermato, ma il pilota sarà Maverick Vinales e non Dovizioso, per una prima, importantissima presa di contatto con la RS-GP. In base all’esito del test e alla volontà del futuro pilota dell’Aprilia, Vinales sarà in pista ad Aragon e potrebbe finire la stagione con la sua nuova moto.
Con quale formula è ancora da decidere: Maverick potrebbe sfruttare le sei wild card a disposizione della Casa di Noale, ma si potrebbe anche arrivare alla sostituzione di Savadori e far correre Lorenzo come wild card.
La sostanza è che Vinales, se il test della settimana prossima darà esiti confortanti, chiuderà il campionato con la moto di Noale.
Per quanto riguarda la Yamaha, è stato ufficializzato che Cal Crutchlow sostituirà Maverick Vinales a fianco di Fabio Quartararo, mentre Jake Dixon prenderà il posto di Franco Morbidelli nel team Petronas, per un debutto in MotoGP che, per la verità, lascia molti dubbi.
L’intenzione della squadra satellite Yamaha, però, è quella di schierare Dixon per un solo GP e si sta lavorando per trovare un sostituto, perché quando Franco Morbidelli tornerà in moto dopo l’operazione a un ginocchio - per l’appunto ad Aragon o al più tardi a Misano -, verrà direttamente promosso nel team ufficiale, dove correrà nel 2022.
Così è stato contattato Andrea Dovizioso, direttamente da Yamaha: il suo ritorno è subordinato a un contratto per la prossima stagione. Andrea, da sempre, è convinto di poter fare molto bene con una M1 e ha una gran voglia di mettersi alla prova, ma ci sono ancora degli aspetti da valutare attentamente: intanto, Dovizioso dovrebbe finire il campionato con una Yamaha del 2019 poco competitiva, come si è visto con Morbidelli.
Già rientrare in MotoGP in questo momento dopo essere stati fermi a lungo è molto complicato, farlo con una moto non all’altezza di quella dei rivali lo è ancora di più.
Per quanto riguarda il 2022, bisogna capire bene quale moto avrà a disposizione la ex squadra Petronas (lo sponsor malese ha annunciato duramente il GP d’Austria di ritirarsi dalla MotoGP, sostituito probabilmente da “WithU”, che vorrebbe un pilota italiano”): è evidente che Andrea accetterà di correre solo con una M1 ufficiale del 2022.
Per quanto riguarda il calendario, al momento il GP Usa ad Austin è confermato, anche se negli Stati Uniti ci sono di nuovo molti problemi legati al Covid.
Ma l’Irta, l’associazione dei Team, ha chiesto alle varie squadre di confermare entro sabato prossimo tutte le richieste per il GP - prenotazione degli uffici, materiale per il box e tutto quello che serve per la logistica - e la Michelin dovrebbe avere già spedito le gomme in Texas. Insomma, al momento, la macchina organizzativa procede come se il GP del 3 ottobre sia confermato.