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Jerez è maledetta per Alex Rins. Il pilota della Suzuki, dopo l’infortunio dello scorso anno che gli è costato la possibilità di poter lottare per il mondiale, è nuovamente caduto in gara e, come se non bastasse, sta accusando dolori e fastidi alla spalla già infortunata. Tanto che i test di lunedì, nonostante l’ottimo tempo strappato che gli è valso il secondo posto, non lo hanno soddisfatto fino in fondo, in quanto le noie fisiche non gli hanno permesso di compiere tutti i giri che avrebbe voluto e di essere nella migliore delle condizioni. “Quando sono caduto nelle FP4 ho accusato qualche problema ad una spalla –ha spiegato - Ho un dolore simile a quello accusato l’anno scorso. Ora bisogna fare i dovuti controlli con il dottor Mir, il dottor Charte e capire qual è la situazione. Voglio essere a posto per Le Mans”. Al momento, quindi, l’ipotesi dell’intervento chirurgico sembra scongiurata per il pilota della Suzuki.
Chi, invece, è dovuto passare sotto i ferri, come è noto, è Fabio Quartararo, operato per la seconda volta in due anni al braccio destro a causa della sindrome compartimentale. Un problema, questo, che ormai è comune per quasi tutti i piloti. Anche Aleix Espargarò, di Aprilia, ha fatto sapere di fare i conti da tempo con questo tipo di fastidio e se le cose non andranno a posto con le normali terapie, anche per lui si apriranno le porte della sala operatoria. Probabilmente già in queste ore. Si tratta di un intervento che, ormai, è considerato di routine e che non tiene i piloti lontani dalle gare, visto che richiede tempi di recupero molto limitati, ma è chiaro che non si torna ad essere immediatamente al 100%.
Ne sa qualcosa anche Danilo Petrucci, che dopo i test di Jerez ha svelato di fare i conti, oltre che con le due ernie che ormai da un anno non gli danno tregua, con dolori alla spalla e al braccio destro. “Effettuerò ulteriori controlli in questi giorni – ha raccontato – poi decideremo il da farsi. Adesso la priorità è quella di mettere a posto la moto, ma riconosco che le mie condizioni fisiche non sono ottimali e che se non riuscirò a risolvere i miei problemi sarà necessario almeno stabilizzarli”.
Non è ben chiaro se l’affaticamento al braccio che lamenta sia figlio delle due ernie o se anche per Petrucci il problema è la sindrome compartimentale. Perché ormai in MotoGP è una patologia, questa, con cui hanno fatto i conti, chi più e chi meno, tutti i piloti. Ad eccezione di uno: Valentino Rossi. “So quanto si sta male e quanto dolore provochi – ha detto il nove volte campione del mondo – mi sento molto fortunato a non aver mai avuto a che fare con la sindrome compartimentale