10 e lode per Marquez, fenomeno assoluto. 8 a Pedrosa e 9 a Lorenzo. Rossi pesca un 4, settimana da dimenticare. Bravo Dovizioso, 8, nulla da rimproverarsi | G. Zamagni, Austin
Ha dominato tutti i turni di prove (tranne il terzo), ha conquistato pole, gara, giro veloce, resistendo da veterano a una pressione che mette in difficoltà piloti molto più esperti di lui. E’ un autentico fuoriclasse, un fenomeno assoluto: nel carattere ricorda Valentino Rossi, nella guida Casey Stoner. Come dire, un connubio perfetto.
DANI PEDROSA 8
Ha disputato una bella gara, ma ha comunque preso paga da un debuttante. In prova era sembrato in difficoltà, ma poi è cresciuto, ha mantenuto la calma e domenica è stato efficace e veloce, per nulla intimorito dalla classe e dalla determinazione del compagno di squadra. A tre giri dalla fine, però, ha commesso un errore e Marquez se ne è andato, battendolo per la seconda volta in due GP. Una brutta mazzata psicologica, alla quale Pedrosa deve reagire a Jerez: per lui sarà già un GP da “ultima spiaggia”.
JORGE LORENZO 9
Conquista il 100esimo podio in MotoGP con una grande prova, perché la sua Yamaha non era all’altezza della Honda: più di così, non si poteva fare. Insomma, un’altra grande gara di Lorenzo, che si conferma veloce, costante, tenace: per batterlo, ci vuole una grande moto.
D’accordo, ancora una volta ha commesso un errore in gara, finendo lungo al quarto giro, ma per il resto ha guidato alla grande, sbarazzandosi facilmente di Bradl e finendo a 3”3 da Lorenzo, dimostrando di essere un pilota di ottime qualità: gli manca veramente poco per essere all’altezza dei tre fenomeni spagnoli. Bravo.
STEFAN BRADL 5
A differenza di Crutchlow aveva già girato ad Austin a marzo, guida una Honda, qui più competitiva, eppure è riuscito a prendere paga da Cal: la sensazione è che Bradl è un buon pilota, ma non un campione.
VALENTINO ROSSI 4
Un fine settimana da dimenticare, sia in prova sia in gara: è sempre stato più lento di Lorenzo e Crutchlow, incapace di trovare l’assetto giusto per risolvere i problemi in frenata. Dopo il warm up sembrava che potesse lottare almeno per il quarto posto, invece ha finito anche alle spalle di Bradl: ha ragione quando afferma che c’è ancora molto da lavorare.
ANDREA DOVIZIOSO 8
La posizione è quello che è e il distacco pesante – un secondo al giro -, ma il Dovi non ha nulla da rimproverarsi: per tutto il fine settimana è stato impeccabile, sfruttando al massimo una moto dai limiti evidenti. Si conferma il pilota giusto per la Ducati.
ALVARO BAUTISTA 4
Con una Honda, non puoi prendere paga da una Ducati.
NICKY HAYDEN 6
In Qatar, in gara, era riuscito ad arrivare in scia al compagno di squadra, qui, invece, lo ha sempre visto da vicino solo ai box. Il distacco subito da Dovi (11 secondi) è pesante, ma più che essere lui ad andare piano è Andrea che va forte.
ANDREA IANNONE 6
Dopo prove disastrose, in gara è andato discretamente. Fatica a guidare la Ducati, però ci mette voglia e determinazione.
ALEIX ESPARGARO 8
E’ sempre – e di gran lunga – il migliore delle CRT sia in prova sia in gara. Guida forte: meriterebbe una moto più competitiva.
BRADLEY SMITH 4
Vale il discorso fatto per Bautista: con una Yamaha, non puoi finire dietro a una Ducati e, soprattutto, a una CRT.
BEN SPIES 4
In prova aveva fatto sperare in qualcosa di meglio, poi, in gara, è purtroppo sprofondato nuovamente: difficile dare peggio.
HONDA 9
La conformazione del tracciato ha esaltato l’esuberante accelerazione della Honda, che è addirittura parsa più
agile della Yamaha nei cambi di direzione. E’ vero che la M1 era parsa più competitiva in Qatar, ma sembra che dove la RC213V è avvantaggiata, lo sia molto di più della rivale.
YAMAHA 7,5
Alla fine, Lorenzo ci ha messo una pezza e anche Crutchlow è andato forte, ma la differenza con la Honda era evidente, oltretutto non in un specifico aspetto, ma in tutta la pista.
DUCATI 5
Honda e Yamaha sono lontanissime, così come lo erano nel 2012: inevitabile, dato che la moto è per il momento la stessa della passata stagione. Ci vuole pazienza, sperando che la strada intrapresa sia quella giusta.
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