Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Il vecchio detto “nessuno è profeta in patria” non vale per Francesco Bagnaia. La città di Chivasso, infatti, ha premiato in questo fine settimana il suo illustre concittadino con il Nocciolino d’Tola, il premio che la città riconosce al chivassese che, più di altri, ha contribuito a promuovere il buon nome della comunità in Italia e nel mondo. E chiaramente quest’anno è toccato proprio a Pecco Bagnaia, che a Chivasso c’è nato e cresciuto fino a quando non ha deciso di trasferirsi tra la Romagna e le Marche, per inseguire il sogno di arrivare in MotoGP. C’è arrivato e, adesso, ha anche vinto, con un mondiale da provare a conquistare. “Sarà difficile e ne sono consapevole, ma ci proverò fino all’ultimo – ha detto Pecco, che ha ricordato anche gli anni in cui faceva il pendolare proprio tra Chivasso e Pesaro - La scelta più difficile l’hanno fatta i miei genitori perché io andavo a fare quello che mi piaceva. Certo, mi mancava uscire con gli amici o stare con la famiglia, però quando ero ragazzino andare a Pesaro mi faceva sentire grande. Prima vivere in hotel, poi ho preso casa con un altro pilota. Avevo 17 anni e per me è stato importante. A Chivasso torno spesso. Domenica a cena mi sono trovato tutti gli amici davanti al ristorante, un casino pazzesco. Amici che mi hanno sempre fatto stare con i piedi per terra. Una cosa che la mia famiglia mi ha insegnato ed è molto importante per raggiungere certi risultati. Spero di riuscire a crescere ancora e raggiungere risultati più importanti”. Ospite della manifestazione di Chivasso anche Simona Ventura, che con Pecco condivide, appunto, le origini.