Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Il Red Bull Ring è il circuito di proprietà di KTM, e Dani Pedrosa gira spesso su questa pista. Approfittando della pausa tra il secondo e il terzo appuntamento della stagione della MotoGP, il catalano in questi giorni sta svolgendo un lavoro ancora più importante: il tracciato austriaco accoglierà due GP quest’anno (rispettivamente Gran Premio d'Austria e Gran Premio di Stiria), e tutti i piloti della RC16 possono puntare in alto: a quel podio già conquistato una volta, sia pure un po' fortunosamente, da Pol Espargaro a Valencia 2018.
Facciamo una sintesi, puntualizza motogp.com, della situazione attuale di KTM. Sul circuito Angel Nieto di Jerez, nell’ultima trasferta i suoi piloti hanno centrato risultati incoraggianti. Per esempio, Pol Espargaró è stato autore del terzo miglior tempo sia nella FP2 sia nella FP4 del GP di Andalusia; il suo compagno di squadra, il rookie Brad Binder, ha iniziato il GP col terzo miglior tempo nella FP1 piazzandosi alle spalle delle M1 ufficiali di Maverick Viñales e di Valentino Rossi, e in quel turno di libere c’erano tre KTM nei primi sei posti. Successivamente Miguel Oliveira ha fatto il suo esordio nella Q2 addirittura, mentre il suo compagno in Tech 3, Iker Lecuona, ha comunque dimostrato un buon passo.
Purtroppo il Gran Premio di domenica scorsa non si è concluso nel migliore dei modi per i quattro piloti KTM, e solo Espargaró ha tagliato il traguardo, in settima posizione; gli altri tre piloti sono inciampati in incidenti di gara. Ma la delusione è già assorbita, ed è ora di pensare alla doppietta austriaca che sta per arrivare. Dopo Brno, si intende.
I dati che raccoglieranno gli ingegneri e Pedrosa in questi giorni varranno oro, perché l’obiettivo è ambizioso: è quello di portare la KTM costantemente in lotta per le primissime posizioni in tutte le sessioni, e la pista di casa può rappresentare un vantaggio.
Insomma, KTM sorvegliata speciale nella MotoGP. Lo abbiamo già detto più volte nei nostri live, e l’ingegner Bernardelle lo ha sottolineato: pur seguendo una strada così originale, non potendo avvalersi dell’esperienza maturata dai competitor per esempio sulle sospensioni, i progressi della moto austriaca sono stati notevoli.
Il maggior limite, come dice Zam, finora è stato rappresentato dall’incostanza dei piloti, ma alcuni di loro hanno classe da vendere, e certo matureranno.